Se l’ente pubblico non riceve la nota di credito nei termini

il Sole24ore
4 Settembre 2023
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di ANNA ABAGNALE (Il Sole 24 Ore – 04/09/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l
Un ente della pubblica amministrazione ha ricevuto una fattura errata (per natura della prestazione) e ha chiesto al fornitore di emettere nota di credito; tuttavia, dopo più di un anno, non ha ancora ricevuto il documento. È possibile procedere con l’emissione della nota di credito interna, utilizzando il codice articolo TD20? È necessario procedere con il versamento dell’imposta tramite modello F24, utilizzando il codice tributo 9399, dal momento che la fattura è stata emessa con Iva al 22% in split payment?
Nel caso in cui l’acquirente riceva una fattura irregolare per un’operazione in split payment, questi è tenuto a versare l’imposta secondo le regole della scissione dei pagamenti. Se dev’essere versata una maggiore Iva, come si presume avvenga nel caso in questione, la pubblica amministrazione acquirente è tenuta a regolarizzare a norma dell’articolo 6, comma 8, del Dlgs 471/1997, presentando un documento integrativo relativo alla fatturazione dell’operazione: – entro 30 giorni dalla registrazione della fattura ricevuta; – emettendo fattura elettronica, con compilazione del campo “TipoDocumento” e codice convenzionale “TD20” (provvedimento dell’agenzia delle Entrate 30 aprile 2018, n. 89757). Decorso il termine, se l’ente in questione intende comunque regolarizzare la propria condotta, consistente nella mancata regolarizzazione nei termini previsti, va versata, oltre all’imposta, la sanzione amministrativa pari al 100% dell’imposta, con un minimo di 250 euro per ogni singola violazione.
* Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 4 settembre 2023.

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