Con il comunicato del 14 ottobre 2025, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha reso noto che, con decreto dirigenziale del 1° ottobre 2025, è stato disposto il pagamento in acconto nella misura del 90 % delle risorse spettanti ai Comuni per le spese sostenute in occasione delle consultazioni referendarie e amministrative dell’8 e 9 giugno 2025.
L’erogazione riguarda le spese di organizzazione tecnica e di attuazione delle operazioni elettorali. Il saldo residuo sarà successivamente corrisposto dopo la verifica dei rendiconti da parte delle Prefetture, in base alle spese effettivamente sostenute e rendicontate dagli Enti locali.
Nuovi criteri di calcolo e maggiorazioni per gli scrutatori aggiuntivi
Il decreto dirigenziale del 1° ottobre sostituisce un precedente decreto del 19 giugno 2025 e aggiorna i criteri di quantificazione del rimborso, tenendo conto delle maggiorazioni spettanti per gli scrutatori aggiuntivi previsti nei seggi ospedalieri, nelle case di cura e per il voto domiciliare.
La revisione dei parametri consente una più precisa corrispondenza tra le somme attribuite e i costi effettivamente sostenuti dai Comuni, correggendo le precedenti stime di spesa e assicurando uniformità di trattamento tra gli Enti.
Consultazione dei pagamenti
Gli enti beneficiari possono visualizzare l’importo del pagamento direttamente sul sito della Direzione Centrale per la Finanza Locale, nella sezione “Consulta le banche dati”, selezionando “Pagamenti” e individuando la voce “RIMBORSO SPESE ELETTORALI 2025”.
Il rimborso complessivo a ciascun Comune sarà erogato in due momenti:
– un acconto, pari al 90 per cento dell’importo massimo rimborsabile;
– un successivo saldo, determinato sulla base del rendiconto delle spese effettivamente presentate e del controllo effettuato dalla Prefettura.
I parametri di riparto sono stati stabiliti distinguendo i Comuni che hanno effettuato solo le consultazioni referendarie (cinque schede) da quelli che hanno abbinato il voto amministrativo (sei schede). Per i Comuni fino a tre sezioni elettorali sono previste quote maggiorate del 40 per cento.
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