Osservatorio sulle partite Iva: sintesi dei dati di febbraio 2016

Il 70,5% delle nuove partite Iva aperte nel mese di febbraio è dovuto alle persone fisiche. Numericamente stabili, registrano un leggero aumento della quota femminile, che sfiora il 37% del totale. Il 45,7% riguarda i giovani fino a 35 anni, il 35,4% persone di età compresa nella fascia dai 36 ai 50 anni.

Rispetto al corrispondente mese del 2015, la distribuzione per classi di età evidenzia un complessivo aumento di aperture: dal 27,4% per la classe più giovane al 18,3% per la classe dai 36 ai 50 anni. Il 16,3% delle nuove attività è stata avviata da nati all’estero.

È quanto si evince dalla consueta sintesi dei risultati dell’Osservatorio sulle partite Iva relativi, questa volta, al mese di febbraio 2016, che ha fatto registrare un incremento imputabile in massima parte, certamente non al giorno in più dell’anno bisestile, ma alla crescita dei soggetti che hanno aderito al regime forfetario, quasi 18 mila, che costituiscono circa il 35% del totale delle nuove aperture.

Sul sito del dipartimento delle Finanze è, inoltre, possibile accedere alla navigazione dinamica dei dati, che consente diverse letture e analisi, secondo i settori, i soggetti e le posizioni geografiche, nonché i confronti dei numeri rispetto ai diversi periodi di rilevazione.

 La natura giuridica

La distribuzione per natura giuridica delle nuove partite Iva è costituita per il 70,5% da posizioni aperte da persone fisiche, per il 23% da società di capitali e per il 5,8% da società di persone. L’ulteriore 0,7% è formato da “altre forme giuridiche” e dai “non residenti”.

L’analisi, nel confronto con febbraio 2015, evidenzia un aumento del 23,3% delle persone fisiche che hanno iniziato un’attività e del 10,3% per le società di capitali; di contro, diminuiscono del 3,6% le aperture di nuove posizioni da parte delle società di persone.

 La ripartizione territoriale

Con riguardo alla ripartizione territoriale, la lettura dei dati evidenzia che il 43,5% delle partite Iva è localizzato al Nord, il 22,2% al Centro e il 34,1% al Sud e Isole.

Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, tutte le regioni hanno registrato numeri in aumento, che sono più consistenti nella provincia autonoma di Trento (+44,2%) e nelle Marche (+39,5%), più lievi in Sardegna (+8,1%) e in Sicilia (+9,8%).

 Classificazione per settore produttivo

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva, con oltre il 23% del totale, seguito dalle attività professionali con il 14,6% e dall’agricoltura con il 10,3%.

Rispetto a febbraio 2015, si segnalano il +58,3% per il comparto delle attività professionali, il +58,1% per l’istruzione e il +39,3% per il settore della sanità. Negli altri settori non si evidenziano decrementi.

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