Lamorgese: revisione del Testo unico enti locali

il sole24ore
21 Settembre 2021
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di Enza Moscaritolo

Città e grandi eventi
Comuni in cerca di regole più agili per affrontare le difficoltà organizzative

I grandi eventi sono vitali per gli spazi urbani. E il ministero dell’Interno sta lavorando a una rivisitazione del Testo unico degli enti locali per venire incontro alle esigenze degli enti impegnati su questo fronte.
L’indicazione sull’importanza dei grandi eventi è arrivata nel corso del secondo appuntamento di Quale Città dal titolo «Giornate particolari: la gestione dei grandi eventi nello spazio urbano» che si è tenuto a Pescara nello scorso weekend, nell’ambito di un ciclo iniziato a luglio e che si chiuderà a fine novembre.
L’incontro ha chiamato a raccolta accademici e rappresentanti delle istituzioni. Da sempre i grandi eventi hanno contribuito a «rappresentare la città e la sua identità», ha sottolineato il sindaco di Pescara, Carlo Masci. Basti pensare alle Olimpiadi di Torino 2006 e ai Giochi di Barcellona 1992, al Giubileo di Roma, all’Expo a Milano. In ognuno di essi si è registrato uno sforzo per far guadagnare alla città uno «scatto di crescita» come ha spiegato Luciano D’Amico, rettore emerito dell’Università di Teramo. Un balzo in avanti che consiste in un processo che porta maggiore visibilità, ripensamento del tessuto urbano, ricaduta economica, conoscenze culturali. «I grandi eventi sono la prova sul funzionamento delle città, portano tensione, delicatezza e gravità, ma non ci possiamo rinunciare, il contrario del grande evento è il cimitero della città» ha, da parte sua, sottolineato il presidente della commissione Finanze del Senato, Luciano D’Alfonso, che del convegno è stato l’ideatore. «Ci vuole un obiettivo chiaro nella ristrutturazione urbana – ha spiegato il Cardinale Mauro Gambetti, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano – che credo debba essere questo: la cifra di crescita di una città e di una civiltà andrebbe presa sotto il segno dei beni relazionali. Se progettassimo così, probabilmente vedremmo fiorire non solo eventi, ma anche la convivenza civica».
E se la posta in gioco è alta e i grandi eventi possono essere «volano di sviluppo per le città», come ha ricordato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sono molto rilevanti le difficoltà dei sindaci, alle prese con una burocrazia stringente, come ha sottolineato la segretaria nazionale dell’Anci, Veronica Nicotra, evidenziando l’urgenza di uno snellimento della legislazione e di un rafforzamento delle competenze amministrative in capo ai comuni.
«I grandi eventi sono un’opportunità per le città, per le comunità, per l’economia di un Paese – ha spiegato dal canto suo la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese – ed era importante riprendere questo percorso. Anche il Salone del Mobile di Milano – ha aggiunto, ricordando la sua esperienza alla guida della prefettura nel capoluogo lombardo – avrà certamente un effetto positivo su tutto il Paese. Stiamo lavorando a una rivisitazione del testo unico degli enti locali. È giunto il momento di fare più sistema, fare squadra e lavorare in sinergia».

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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