Premessa normativa: un obbligo per le PA
Le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo giuridico di attivarsi per il recupero dei crediti liquidati dalla Corte dei conti a seguito di sentenze definitive. In base all’art. 214 del Codice di Giustizia Contabile (C.G.C.), è necessaria la designazione di un apposito ufficio responsabile della riscossione, nominato tramite decreto ministeriale (per le amministrazioni statali) o con provvedimento dell’organo di vertice (per gli enti locali e altri enti pubblici).
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Gli articoli 4 e 5 del D.P.R. 260/1998 disciplinano le procedure contabili: devono essere individuate le modalità di iscrizione delle somme riscosse in bilancio, distinguendo tra amministrazioni centrali e altri enti. Le somme vanno riportate in apposite voci di entrata, rispettando la normativa contabile di riferimento.
Modalità di recupero del credito
Il recupero può avvenire:
in via amministrativa, con ritenute sullo stipendio o sul TFR;
in via giudiziaria, con esecuzione forzata;
con iscrizione a ruolo, nei limiti dell’efficacia di tale strumento.
L’amministrazione può scegliere anche più strumenti in parallelo, valutando importo, tempistiche e solvibilità del debitore. È possibile inoltre attivare piani di rateizzazione, previa approvazione della Procura.
Durante tutta la procedura, il responsabile deve tenere costantemente informato il Procuratore regionale: inizio delle operazioni, notifiche, ammontare del debito, modalità di riscossione. Al termine dell’anno finanziario, va trasmesso un dettagliato resoconto delle attività svolte.
Se il titolo è assistito da sequestro conservativo, si applicano specifiche norme processuali per la conversione in pignoramento. Inoltre, se il condannato è amministratore locale, può scattare la decadenza per incompatibilità, come previsto dal TUEL (D.lgs. 267/2000).
Tutta la documentazione deve essere trasmessa digitalmente tramite il portale DAeD della Corte dei conti. Solo in casi eccezionali è ammessa la PEC, previa comunicazione con l’ufficio competente.
Conclusioni: una responsabilità anche personale
Il mancato recupero dei crediti può configurare responsabilità dirigenziale, disciplinare e anche erariale. È quindi essenziale che ogni amministrazione pubblica adempia con rigore agli obblighi imposti, a tutela della legalità e della finanza pubblica.
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