ICT negli enti locali: indagine Istat

Con comunicato del 4/1/2017 l’ANCI Lombardia rende noto che l’indagine Istat pubblicata nei primi giorni di gennaio rileva che nel 2015 si confermano sostanziali differenze nell’organizzazione delle funzioni dedicate all’ICT tra Pubbliche Amministrazioni locali (PAL) più piccole e realtà grandi e complesse. Hanno uno specifico ufficio dedicato all’ICT tutte le Regioni e Province Autonome e l’85,5% dei Comuni sopra i 60mila abitanti, contro il 5,5% dei Comuni fino a 5mila abitanti.

Le funzioni ICT sono gestite da personale interno in circa 7 enti su 10 ma, quasi tutte le Amministrazioni locali si avvalgono anche di fornitori privati (94,1%).

L’indagine pone a confronto i dati 2015 con quelli rilevati nella precedente del 2012.

In generale si nota una crescita, che tuttavia in certi ambiti mostra ancora l’ampio divario tra Grandi e Piccoli Comuni.

In quest’ultimo caso valga per tutti l’adozione di tecnologie più sofisticate (tablet, smartphone, netbook, strumentazioni GIS e CAD). L’utilizzo di queste tecnologie è presente in 82 Comuni grandi su 100 mentre solo 16 su 100 fra quelli piccoli vi fa ricorso.

Cosa ha rivelato l’indagine

L’indagine ha rilevato miglioramenti e in particolare:

– è aumentata la velocità di connessione che per l’86,7% delle Amministrazioni locali è di almeno 2 Mbps e l’accesso a connessioni in fibra ottica è passato dall’11% del 2012 al 17,4% del 2015;
– continua a crescere l’utilizzo delle tecnologie volte a ridurre i costi della PA. Si rileva una dinamica sostenuta soprattutto per gli enti che acquistano in modalità e-procurement (da 30,3% a 79,5%), che adottano l’e-learning (da 12,3% a 34,5%), o servizi di cloud computing (da 10,5% a 25,7%);
– sono sempre più informatizzate (in oltre 7 enti su 10) alcune attività correnti quali la gestione di contabilità, pagamenti, tributi, protocollo. Per i soli Comuni è ancora carente invece l’informatizzazione delle relazioni con il pubblico, la gestione dei concorsi e delle gare di appalto;
– aumentano i servizi offerti dalle amministrazioni locali tramite il web. In particolare passa da 19,1% a 33,8% la percentuale di enti che offrono la possibilità di avviare e concludere online l’intero iter del servizio richiesto. I Comuni di maggiore dimensione sono più virtuosi (63,1%) delle Regioni e Province Autonome (59,1%);
– i servizi più offerti via web al livello massimo di disponibilità on-line sono quelli connessi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (24,0%) e la Dichiarazione di inizio attività produttiva (14,1%);
– usano strumenti alternativi al sito web (app o social media) rispettivamente, il 41,2% e 75,7% dei Comuni sopra i 60mila abitanti e il 68,2% e il 77,3% delle Regioni e Province Autonome;
– tra le modalità utilizzate dalle PAL i rapporti con l’utenza, le tecnologie mobili (invio di SMS) sono le più utilizzate e in crescita (22,4% contro 15,5% nel 2012), seguono i Call Center (18,4% e 15.3% nel 2012).

 

Gli enti locali indicano come ostacolo all’uso di ICT soprattutto la carenza di risorse finanziarie e di staff qualificato in materie ICT (rispettivamente 67,5% e 60,7%). Miglioramenti nell’adozione di ICT si hanno nella disponibilità di maggiori informazioni, nelle aree della gestione finanziaria e dell’iter dei procedimenti.

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