di Patrizia Ruffini
Sono note da tempo le cifre assegnate a titolo di fondo di solidarietà comunale per il 2021. Nei giorni scorsi sono state divulgate anche le assegnazioni dei 200 milioni di ristori di parte corrente del fondone 2021 (approvati dalla Stato-Città il 25 marzo). Dopo gli incrementi disposti dal decreto Sostegni, il fondo funzioni fondamentali è stato portato a 1,35 miliardi per i Comuni e 150 milioni per le Province. Le restanti risorse saranno attribuite entro il 30 giugno sulla base di criteri che tengano conto dei lavori del Tavolo di monitoraggio e delle risultanze della certificazione 2020.
Sono stati anche resi noti i riparti di 82,5 milioni di ristori per il minor gettito derivante dall’esenzione del canone unico dei pubblici esercizi e del commercio ambulante per il primo trimestre 2021 (articolo 9-ter, dl 137/2020). Nelle prossime settimane sarà ripartito anche l’ulteriore ristoro riferito all’estensione dell’esenzione al secondo trimestre dell’anno (articolo 30, comma 1, DL 41/2015). Sono stati assegnati 48 milioni di ristori per il minor gettito derivante dall’esenzione della seconda rata Imu 2020 a favore dei pubblici esercizi e delle attività commerciali colpite dalle chiusure di fine 2020.
Le previsioni di spesa 2021 sono condizionate all’obbligo di accantonamento del Fondo di garanzia dei debiti commerciali (Fgdc), per gli enti non rispettosi delle norme sui tempi di pagamento. Va tenuto presente che lo stanziamento in bilancio del fondo crediti dubbia esigibilità, dal 2021 non è più soggetto ad abbattimenti o riduzioni. L’unica eccezione riguarda la possibilità di calcolare il Fondo dei titoli primo e terzo dell’entrata utilizzando, nei calcoli delle medie, i dati del 2019 anziché del 2020.
Anche per il 2021 è concessa la possibilità di finanziare le spese correnti connesse all’emergenza Covid-19 con i proventi da concessioni edilizie, fatta eccezione per le sanzioni previste dall’articolo 31, comma 4-bis, del Dlgs 380/2001. Sempre a beneficio della spesa corrente, è confermata a tutto il 2023 la facoltà di utilizzo delle risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione di mutui e prestiti (articolo 7, secondo comma, Dl 78/2015).
Con la deliberazione 2/2021, la Corte dei conti ha deciso di non sottoporre il preventivo 2021-2023 al controllo attraverso il questionario compilato dai revisori dei conti.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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