“Il nuovo quadro determinato nel 2016 dall’abbandono del Patto di stabilità – aggiunge Castelli – deve ora essere consolidato con norme di regolazione adeguate e stabili, superando le irrazionali prescrizioni della legge 243, abbattendo le sanzioni irragionevoli sul Patto stesso e portando a soluzione i molti problemi ancora posti dalla nuova contabilità, lavorando per la determinazione di uno schema sostenibile e condiviso di perequazione delle risorse e operando per la concertazione di un nuovo assetto dei tributi locali”.
“I Comuni – conclude il delegato ANCI – non si sono mai tirati indietro nella sfida per l’efficienza e l’economicità dell’azione pubblica, ma senza una chiara inversione di tendenza non potranno svolgere il ruolo che compete loro nella ripresa degli investimenti pubblici e nella razionalizzazione della gestione dei servizi locali”.
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