Caro bollette, dalle Unioni l’avanzo Covid in aiuto dei comuni

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Per fronteggiare i rincari di energia elettrica e gas, l’Unione può trasferire le proprie risorse del fondone, ai comuni aderenti.

In vista dell’ultimo mese di gestione, utile per impiegare i contributi per l’emergenza, le Unioni aventi avanzo da fondone possono tener conto di questa possibilità concessa dalla Ragioneria dello Stato ad un ente che ha posto il quesito. Per affrontare   i maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas – non coperti da specifiche assegnazioni statali e riscontrati con riferimento al confronto tra i costi dell’esercizio 2022 con gli analoghi costi sostenuti nel 2019 –  nel corso del 2022 gli enti locali possono utilizzare, oltre gli avanzi d’amministrazione disponibili, i proventi delle concessioni e delle sanzioni edilizie, gli incassi da sanzioni al codice della strada, anche gli avanzi  dei fondi Covid, (articolo 37-ter, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 21/2022).

La domanda riguarda comuni che hanno devoluto la gestione di funzioni all’ Unione, alla quale, sulla base delle minori entrate e delle maggiori spese conseguenti all’emergenza pandemica, sono state assegnate risorse del Fondo funzioni fondamentali 2020 e 2021. Nell’ipotesi in cui il rendiconto dell’Unione presenti somme non utilizzate e confluite nell’avanzo vincolato da Fondone, tali risorse possono essere trasferite in tutto o in parte ai comuni ad essa aderenti, per la copertura degli oneri derivanti dal caro energia?

La norma è finalizzata a permettere agli enti locali di applicare al bilancio di previsione 2022 quote di avanzo vincolato relative al Fondone, al fine di dare copertura alla maggiore spesa di energia elettrica e gas e assicurare l’equilibrio di bilancio dell’anno in corso, messo a rischio dai predetti rincari. Nel caso in cui tali costi siano sostenuti non dall’Unione ma direttamente dagli Enti, le quote in avanzo potranno essere trasferite agli stessi.

Per questa operazione l’Unione dovrà dichiarare i trasferimenti concessi ai comuni come maggiori spese (trasferimenti correnti amministrazioni locali) all’interno del modello COVID 2022. Al fine di evitare duplicazioni, i Comuni riceventi, invece, non dovranno dichiarare, all’interno della propria certificazione, l’importo delle maggiori spese per energia e gas coperte dalle risorse trasferite dall’Unione.

Si ricorda che il DM n. 242764 del 18/10/2022 con cui sono state definite le modalità di certificazione dell’utilizzo dei fondi Covid 2022, ha previsto che ciascun ente locale sia inoltre tenuto ad indicare nel modello COVID-19/2022, anche le maggiori spese sostenute (impegnate) per l’anno 2022 a valere sul contributo straordinario attribuito nel 2022 per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas ai sensi dell’articolo 27, comma 2, del decreto-legge n. 17 del 2022.

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