La programmazione della TARI entra in una fase di trasformazione strutturale. L’intreccio tra il nuovo MTR-3 (delibera Arera 397/2025) e le prescrizioni del decreto 6 agosto 2025 sull’Accrual accounting ridisegna il rapporto tra bilancio di previsione, contabilità economico-patrimoniale e gestione del servizio rifiuti. L’evoluzione non è solo tecnica: segna un cambio di paradigma, in cui la tariffa diventa espressione di un sistema contabile unitario, verificabile e fondato su dati certificabili.
Indice
MTR-3 e VRG: la tariffa come strumento regolatorio e contabile
Dal 2026 la TARI non potrà più essere programmata come semplice applicazione del Pef definito dall’Ente territorialmente competente. Il nuovo Vincolo ai Ricavi del Gestore (VRG) rappresenta il punto di riferimento obbligato della manovra tariffaria e, di riflesso, del bilancio dell’ente locale.
Il MTR-3 introduce tre direttrici che modificano in profondità la programmazione:
stabilità regolatoria del VRG, che riduce oscillazioni annuali e permette previsioni di gettito più attendibili;
standardizzazione dei costi, con vite utili, driver e criteri uniformi che limitano la discrezionalità locale;
componenti di qualità, con premi e penalità basati su KPI misurabili.
Le delibere Arera 246/2025 e 373/2025 rafforzano l’obbligo di separazione contabile, imponendo contabilità analitiche per centri di costo e tracciabilità dei processi: in assenza di tali strutture, Arera può escludere costi dal VRG, con effetti immediati su tariffe e bilanci.
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Accrual e contabilità armonizzata: il nuovo perimetro del bilancio TARI
Il decreto 6 agosto 2025 imprime un’accelerazione decisiva verso l’Accrual accounting: il bilancio dovrà integrare dimensione finanziaria, economica e patrimoniale, in coerenza con gli standard ITAS/EPSAS.
Per la TARI questo comporta:
-la necessità di dimostrare la coerenza tra VRG, gettito Tari e costi effettivi;
-la corretta rappresentazione dei conguagli regolatori come attività o passività di regolazione;
-l’allineamento delle vite utili contabili (ITAS 4) a quelle regolatorie previste dal MTR-3;
-il rafforzamento del controllo di gestione con indicatori economico-patrimoniali e KPI regolatori.
La riforma contabile impone anche la mappatura dei processi e la riclassificazione delle immobilizzazioni del servizio rifiuti, condizione essenziale per garantire la qualità informativa della programmazione.
Sul piano giurisprudenziale, TAR e Corte dei conti hanno ribadito che le delibere Tari devono poggiare su basi istruttorie solide e sulla separazione contabile, elementi che incidono sulla veridicità e attendibilità del bilancio. La Sezione delle Autonomie richiede ai revisori un controllo rafforzato su VRG, conguagli, fondi rischi e coerenza tra previsioni e rendicontazione.
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