di Patrizia Ruffini
Per l’applicazione delle sanzioni sul mancato rispetto dei tempi di pagamento, nell’esercizio 2019 gli enti potranno prendere a riferimento l’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti e il debito commerciale residuo risultanti dalla propria contabilità, al posto di quelli elaborati dalla Piattaforma certificazione crediti (Pcc). La novità arriva dai correttivi alle norme in materia di tempi di pagamento per debiti commerciali della pubblica amministrazione inseriti nel decreto fiscale approvato dal governo salvo intese la scorsa settimana. Secondo le regole approvate con legge 145/2018, ogni anno gli enti devono garantire il rispetto dei termini di pagamento previsti dall’articolo 4 del Dlgs 231/2002 (30 giorni o, in casi particolari, 60) e ridurre del 10 per cento il debito commerciale (solo se l’ammontare delle fatture scadute alla fine dell’esercizio precedente è superiore al 5 per cento delle fatture ricevute nel medesimo esercizio). Il comma 861 della legge 145/2018 prevede che il rispetto dei termini di pagamento sia effettuata dalla Piattaforma dei crediti commerciali, tenendo conto dei documenti ricevuti e scaduti nell’anno (anche se non pagati). La novità inserita nel decreto fiscale introduce una deroga solo per l’esercizio 2019: gli indicatori relativi al ritardo annuale dei pagamenti e al debito commerciale residuo, da prendere a riferimento per l’applicazione delle misure di garanzia, possono essere quelli elaborati dall’ente, sulla base delle informazioni presenti nelle proprie registrazioni contabili e non quelli elaborati dalla Piattaforma certificazione crediti (Pcc). Qualora l’ente decida di avvalersi di questa facoltà, dovrà effettuare la comunicazione alla piattaforma dello stock di debito commerciale residuo al 31 dicembre 2019, anche se utilizza gli strumenti dispositivi dei pagamenti resi disponibili dall’applicativo «Siope+». In caso di mancato rispetto dei termini di pagamento e di mancata riduzione del dieci per cento del debito commerciale, resta confermato l’obbligo di stanziare nella parte corrente del bilancio, con una delibera di giunta, un accantonamento a un «Fondo di garanzia debiti commerciali». Nello specifico, l’importo del fondo è pari al 5 per cento della spesa per acquisto di beni e servizi. Sono inoltre previste percentuali di accantonamento decrescenti, al ridursi dei giorni di ritardo nei pagamenti. Questo fondo di garanzia debiti commerciali accantonato nel risultato di amministrazione sarà liberato nell’esercizio successivo a quello in cui sono rispettate le due condizioni sui tempi di pagamento. Il decreto fiscale in corso di approvazione, pur non modificando l’impatto delle sanzioni, fa slittare al 28 febbraio (dal 31 gennaio) il termine per l’adozione della delibera di accantonamento del fondo. Per rendere coerente il calendario degli adempimenti, il decreto fiscale dispone anche l’anticipo al 31 gennaio della scadenza fissata al 30 aprile dall’articolo 7, comma 4-bis del DL 35/2013, relativa al termine per la comunicazione annuale alla Piattaforma dei crediti commerciali dell’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre dell’esercizio precedente. L’unico alleggerimento delle sanzioni è riservato all’eliminazione della previsione del raddoppio delle penalità per gli enti che non abbiano richiesto nei primi mesi del 2019 l’anticipazione di liquidità a Cassa depositi e prestiti o che, pur avendola richiesta, non abbiano effettuato i relativi pagamenti nei tempi fissati dalla legge. Questa penalizzazione viene cancellata con un tratto di penna, semplificando l’applicazione delle sanzioni. Infine, a partire dal 1 gennaio 2021, le amministrazioni pubbliche che si avvalgono dell’Ordinativo informatico di pagamento (Opi) saranno tenute a inserire nell’ordinativo la data di scadenza della fattura. Per effetto di questo adempimento, che assicura una migliore registrazione dei pagamenti delle fatture sulla Piattaforma dei crediti commerciali, a decorrere dalla medesima data viene meno per le stesse amministrazioni l’obbligo di comunicare mensilmente sulla Piattaforma i dati relativi ai debiti commerciali non estinti e scaduti.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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