Tasse locali, è in arrivo la stangata

Fonte: Il Messaggero

Il fisco federale allunga le mani nei portafogli degli italiani. È un marzo amaro quello dei contribuenti alle prese con acconti e saldi delle addizionali regionali e comunali. Molti amministratori locali hanno ritoccato le aliquote. E il risultato è quello fotografato dalla Uil: nella prossima busta paga i lavoratori dipendenti ed i pensionati dovranno pagare mediamente 97 euro complessivi, pari al 29,3% in più rispetto allo stesso mese del 2013, con una punta record a Roma. Una stangata che è solo un assaggio in quanto alla fine del 2014 l’Irpef federale peserà mediamente 564 euro (+12,1% rispetto all’ anno scorso). L’indagine sindacale (elaborazione su un reddito medio di 23 mila euro) attesta che per l’Irpef regionale si pagheranno mediamente 59 euro, a fronte dei 49 dello scorso anno (+20,4%), mentre per l’Irpef comunale si verseranno 38 euro rispetto ai 26 del 2013 (+46,1%).

I NUMERI
Sui rincari impositivi, ha spiegato il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy, pesano gli aumenti disposti quest’anno da alcune regioni ma soprattutto, per quanto riguarda l’Irpef comunale, ci sarà l’effetto dei ritocchi di aliquota decisi dai comuni lo scorso anno. Nelle grandi città come Roma l’acconto e il saldo peseranno mediamente 139 euro (83 euro per l’Irpef regionale e 56 euro per quella comunale), a Torino 126 euro (76 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale), a Napoli 123 euro (73 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale) e a Genova: 115 euro (65 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale). A Milano si pagheranno mediamente 107 euro (57 euro per l’Irpef regionale e 50 per quella comunale) e si faranno sentire l’aumento dell’aliquota decisa dal comune e la riduzione delle agevolazioni per i redditi sotto i 33.500. I numeri parlano di un salasso destinato a non mollare la presa. Infatti su 104 Comuni che hanno già fissato le aliquote Irpef 2014, 43 hanno aumentato il prelievo. Si tratta di aumenti dolorosi in quanto, ricorda la Uil «le addizionali si pagano sull’intero imponibile e non tengono conto delle detrazioni per la produzione del reddito». Così il conto finale di quest’anno, per lavoratori e pensionati, sarà pesantissimo. L’Irpef regionale passerà mediamente dai 363 euro del 2013 ai 409 del 2014 (+12,7%), con picchi di 536 euro nel Lazio (+34,3%) e 490 in Piemonte (+25,3%). L’Irpef comunale passerà dai 140 euro medi pagati nel 2013 ai 155 medi di quest’anno (+10,7%), con punte di 207 euro a Roma e 184 a Napoli, Milano e Torino. Il fisco che morde a livello locale è solo il sintomo di una tendenza nazionale. Secondo l’Istat il valoremedio del cuneo fiscale e contributivo per i lavoratori dipendenti è pari al 49,1% del costo del lavoro. Nel 2012, ha riferito ieri il presidente Antonio Golini, chi aveva un reddito da lavoro dipendente ha ricevuto una retribuzione netta annua di 16.153 euro a fronte di un costo aziendale di 31.719. In pratica, tra tasse e contributi, lo Stato si mette in tasca quasi la metà del salario lordo di un lavoratore. Una voracità che ha conseguenze dure.
Infatti, mentre tra il 2000 e il 2012 la pressione fiscale nei 27 paesi dell’Ue è diminuita complessivamente dello 0,5%, in Italia è aumentata di quasi 3 punti: l’incremento più elevato se si escludono i casi di Malta e Cipro. La pressione fiscale ha raggiunto così il 43,8% incidendo anche sul potere d’acquisto delle famiglie che nel 2012 è crollato del 4,7%.

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