di Francesco Cerisano
Comuni e province fuori dalla cabina di regia per il Recovery Plan. Ma i sindaci incassano la rassicurazione che il Superbonus sarà esteso anche agli immobili comunali a cominciare dagli edifi ci di edilizia residenziale pubblica. La cabina di regia, istituita presso palazzo Chigi, a cui spetterà l’esercizio dei poteri di indirizzo politico, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del Pnrr, non contempla la presenza stabile di sindaci e presidenti di provincia. Ci saranno invece i singoli governatori (quando saranno esaminate questioni di competenza di una specifi ca regione) o il presidente della Conferenza delle regioni (quando i temi all’ordine del giorno riguarderanno più regioni o province autonome) e in questo caso alla cabina di regia interverrà anche il ministro per gli affari regionali. La governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza, disegnata dal decreto legge, affi da al Mef i compiti di coordinamento operativo, monitoraggio, rendicontazione e controllo, nonché la gestione del Fondo di rotazione Next Generation EU-Italia. Presso il Mef viene quindi istituito un uffi cio ad hoc, chiamato «Servizio centrale per il Pnrr» che si raccorderà con gli ispettori della Ragioneria generale dello stato a cui saranno affi dati i compiti di audit, controllo e trasparenza. Sarà la Corte dei conti ad effettuare il controllo sulla gestione delle risorse, valutando l’economicità, l’effi cienza e l’effi cacia dell’utilizzo dei fondi. Per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle frodi verranno stipulati appositi protocolli d’intesa tra le amministrazioni interessate e la Guardia di fi nanza. Il decreto legge approvato ieri sera dal cdm, prevede poteri sostitutivi molto penetranti nei confronti di regioni, province, città metropolitane e comuni, in caso di mancata adozione di atti e provvedimenti necessari all’avvio dei progetti del Recovery Plan o in caso di inerzia, ritardi o difformità nell’esecuzione dei progetti. In queste ipotesi il premier, su proposta della cabina di regia o del ministro competente, assegnerà un termine per provvedere non superiore a trenta giorni. Se questo termine passerà inutilmente, il cdm su proposta del presidente del consiglio potrà arrivare a nominare un commissario ad acta. Uno spauracchio che però non spaventa i sindaci che invece considerano l’intervento sostitutivo del governo una misura positiva per accelerare gli interventi del Recovery Plan. «Il decreto prevede una serie di semplifi cazioni che l’Anci chiedeva da tempo», ha osservato il presidente Antonio Decaro. «Certamente si poteva osare di più ma siamo fi duciosi che le nostre proposte possano trovare spazio in sede parlamentare con la conversione del decreto». Tra queste potrebbe esserci proprio l’estensione del superbonus anche agli immobili dei comuni. Un’assicurazione che è arrivata direttamente dal ministro per gli affari regionali Mariastella Gelmini e che sanerebbe una evidente disparità di trattamento con le regioni. Sulle autorizzazioni l’Anci avrebbe preferito una semplifi cazione unica che portasse a decretare la chiusura di tutte le conferenze di servizi entro il termine di 30 giorni, con la possibilità di innescare il meccanismo del silenzio assenso dopo questo termine. Invece il governo ha scelto la strada delle semplifi cazioni specifi che su singole procedure con il rischio, ha osservato Decaro, «di creare difficoltà di interpretazione tra enti».
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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