Servizi locali, l’unione fa la forza

Italiaoggi
3 Maggio 2023
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di FRANCESCO CERISANO (ItaliaOggi – 03/05/2023) – In collaborazione con Mimesi s.r.l

In G.U. il decreto Mef che mette nero su bianco le chance per chi attua le previsioni del Pnrr PNRR Istruzioni per l’uso
Ventaglio di incentivi agli enti per realizzare aggregazioni
Aggregazioni nei servizi pubblici locali. L’obiettivo richiesto dal Pnrr spinge alla creazione di unioni di comuni per ridurre il numero di enti e amministrazioni aggiudicatrici in modo da realizzare ambiti territoriali ottimali e livelli adeguati di trasporto pubblico locale di almeno 350 mila abitanti.

Si va da maggiori fondi previsti ad hoc per chi partecipa alle aggregazioni, al riconoscimento di una riserva del 10% sui contributi per gli interventi a titolarità degli enti localie relativi al Pnrr per attività di assistenza tecnicao riguardanti la politica di sviluppo e coesione territoriale 2021/2027. Ma vengono previste anche semplificazioni sul personale perché per un periodo non superiore a 36 mesi, il limite di spesa per contratti a termine, convenzioni o co.co.co. viene elevato dal 50 al 75% del valore benchmark registrato nel 2009. Sono in arrivo anche linee progettuali dedicate nell’ambito delle iniziative di rafforzamento della capacita’ amministrativa degli enti locali e finanziate con risorse a valere sui Programmi comunitari 2021-2027 o sui relativi Programmi complementari. Viene inoltre riconosciuta agli enti che si mettono insieme la priorità nell’accesso alle iniziative di supporto tecnico specialistico per il rafforzamento della capacita’ amministrativa. E’ quanto prevede il decreto Mef del 28 aprile, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 29 aprile 2023 che, di concerto con il Viminale e gli Affari regionali, mette nero su bianco tutti gli incentivi di cui potranno godere gli enti locali che aderiranno alle aggregazioni dei servizi pubblici realizzando ambiti o bacini ottimali. Gli incentivi potranno essere goduti non solo per aggregazioni future ma anche per quelle già costituite. Infine, viene lanciata una ciambella di salvataggio agli enti sui bilanci: si prevede la possibilità di ripianare le perdite delle preesistenti società, in presenza di un piano industriale del soggetto risultante dall’aggregazione che evidenzi entro tre anni successivi il recupero dell’equilibrio economico e finanziario.

* Articolo integrale pubblicato sul Italiaoggi del 3 maggio 2023.

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