Semplificazioni per i mini-enti

ItaliaOggi
4 Novembre 2021
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di Francesco Cerisano

Approvata in commissione alla Camera la pdl Pella che anticipa la riforma del Testo unico
Subito terzo mandato e abolizione del controllo di gestione

Accelerano le semplificazioni per i piccoli comuni. L’abolizione del limite del terzo mandato e del controllo di gestione per gli enti fino a 5.000 abitanti è destinata a diventare realtà in tempi brevissimi senza attendere l’approvazione del disegno di legge delega di riforma del Tuel (si veda ItaliaOggi del 16 ottobre), messo a punto dal governo ma i cui tempi di approvazione appaiono quantomai incerti a causa delle prime tensioni che stanno emergendo nella maggioranza. A provare lo scatto in avanti è il parlamento con la proposta di legge (AC n.1356) che reca come primo firmatario il deputato di Forza Italia e vicepresidente Anci, Roberto Pella. Un articolato, molto più snello della proposta di legge «Liberiamo i sindaci» (messa a punto dall’Associazione guidata da Antonio Decaro e sottoscritta da 4.000 primi cittadini), che ha ricevuto l’ok dalle commissioni congiunte affari costituzionali e bilancio della Camera dei deputati e ora è atteso al voto dell’aula di Montecitorio la prossima settimana. Poi la palla passerà al Senato che, se non ci dovessero essere imprevisti, potrebbe approvare in via definitiva il testo entro la fine dell’anno.

Tra le novità si segnala l’estensione agli enti privati di diritto pubblico dell’inconferibilità di incarichi prevista dal decreto attuativo della legge Severino (dlgs n.39/2013). A coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, non potranno essere attribuiti incarichi amministrativi di vertice non solo nelle amministrazioni statali, regionali e locali (come già previsto) ma anche negli enti di diritto privato in controllo pubblico. I comuni fino a 5.000 abitanti vengono esonerati dal controllo di gestione e chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di sindaco e di presidente della provincia non sarà, allo scadere del secondo mandato, immediatamente “ricandidabile” alle medesime cariche (oggi il testo unico vieta la rielezione e non la ricandidatura) ad eccezione dei sindaci dei comuni con meno di 5.000 abitanti per i quali il divieto di ricandidarsi scatterà allo scadere del terzo mandato consecutivo. «E’ un grande passo avanti per i piccoli comuni», ha commentato Pella. «Le norme approvate possono apparire semplici, ma sono attese da molti anni e saranno di grande impatto per la vita quotidiana di noi amministratori locali». Pella ha ringraziato tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, dai relatori Francesco Berti (M5S) e Massimo Bitonci (Lega) ai presidenti di commissione Giuseppe Brescia (M5S) e Fabio Melilli (Pd), per aver portato in porto un provvedimento che semplifica la gestione quotidiana degli enti liberando tempo e competenze per progetti veramente utili ai cittadini. «Vi é sempre più difficoltà a trovare figure di candidati nei piccoli comuni, per criticità legate alle responsabilità, all’indennità, alla carenza di personale, non da ultimo lo spopolamento. Consentire il terzo mandato significa affrontare con realismo la situazione che viviamo ogni giorno sui territori, perché i cittadini devono avere la libertà di decidere il proprio e più prossimo rappresentate, superando limiti assurdi che valgono oggi solo per i comuni e non per altri comparti», ha proseguito Pella che ha auspicato che la discussione generale alla Camera sulla proposta di legge possa rappresentare l’occasione per un confronto anche sul tema dell’abuso d’ufficio. «I sindaci», ha anticipato Pella, «lo chiederanno con forza in occasione dell’Assemblea Anci che si aprirà la prossima settimana a Parma alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella».

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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