Rispetto tempi di pagamento e performance: risposte ai quesiti delle PA

21 Marzo 2024
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Rispetto tempi di pagamento e performance“: questo il tema al centro del webinar promosso il 9 febbraio scorso dall’ANCI e dall’IFEL. Nel corso del webinar, sono state fornite risposte ad alcuni quesiti riguardanti le attività della Pubblica Amministrazione.

Di seguito proponiamo una selezione di alcune domande/risposte. Per approfondire è possibile consultare il documento integrale

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Selezione domande/risposte

Come può fare un Comune a rispettare i tempi di pagamento quando Enti sovraordinati come Stato o Regione non trasferiscono tempestivamente fondi legati ai lavori pubblici? Un comune di 900 abitanti soprattutto quando si parla di importi sostanziosi non possiede una cassa robusta per anticipare e l’eventuale anticipazione di cassa non la paga lo Stato o la Regione ma il cittadino. Saranno sensibilizzati anche questi Enti sovraordinati?
A seguito della revisione del PNRR approvata dal Consiglio Ecofin in data 8/12/2023 sono state introdotte nuove milestone in materia di riduzione dei tempi di pagamento al fine di mantenere alta l’ambizione della Riforma 1.11. In particolare, la M1C1-72bis: Adozione di provvedimenti legislativi e misure per ridurre i ritardi nei pagamenti dalla PA agli operatori economici ha, tra gli altri, l’obiettivo di ridurre i tempi di trasferimento di risorse finanziarie tra pubbliche amministrazioni. Il DL PNRR bis approvato nel Consiglio dei ministri del 26.02.2024 contiene la previsione che siano dimezzati i tempi di erogazione dei trasferimenti fra amministrazioni da sessanta a trenta giorni, calcolati a partire dalla definizione delle condizioni di erogazione ovvero dalla data in cui è comunicata al beneficiario la spettanza della stessa erogazione.

Nel caso in cui una o più fatture, in particolare di importo elevato relativo ad opere pubbliche o investimenti, non vengano pagate per via di ritardi da parte delle amministrazioni centrali nella liquidazione di trasferimenti/contributi, ci sono gli estremi per la sospensione della fattura per adempimenti normativi?
A seguito della revisione del PNRR approvata dal Consiglio Ecofin in data 8/12/2023 sono state introdotte nuove milestone in materia di riduzione dei tempi di pagamento al fine di mantenere alta l’ambizione della Riforma 1.11. In particolare, la M1C1-72bis: Adozione di provvedimenti legislativi e misure per ridurre i ritardi nei pagamenti dalla PA agli operatori economici ha, tra gli altri, l’obiettivo di ridurre i tempi di trasferimento di risorse finanziarie tra pubbliche amministrazioni. Il Decreto PNRR bis approvato nel Consiglio dei ministri del 26.02.2024 contiene la previsione che siano dimezzati i tempi di erogazione dei trasferimenti fra amministrazioni da sessanta a trenta giorni, calcolati a partire dalla definizione delle condizioni di erogazione ovvero dalla data in cui è comunicata al beneficiario la spettanza della stessa erogazione. Tra i motivi di sospensione delle fatture non rientrano cause imputabili alle procedure di finanziamento e/o di pagamento.

Se la fattura, per esempio di utenze, riporta una data di scadenza inferiore ai 30 giorni? Oppure c’è collegato il RID e quando passa il pagamento si superano i 30 giorni? Tenuto conto, però, che il fornitore dell’utenza , nell’ipotesi in cui venisse superata la scadenza da lui fissata (che quindi potrebbe essere inferiore ai 30 giorni) applicherebbe poi interessi.
Anche se la data di scadenza riportata in fattura è inferiore a 30 giorni, il sistema PCC considera come data di scadenza: prima del pagamento, la data comunicata dall’ente o, in caso di nessuna comunicazione, 30 giorno; dopo il pagamento, la data inserita dall’ente nel mandato di pagamento.
Non si comprende, inoltre, l’ipotesi che il fornitore possa applicare interessi sulla base di una data scadenza inferiore a 30 giorni inserita in fattura. L’ente che ha posto il quesito può fornire ulteriori elementi all’indirizzo di posta: info@fondazioneifel.it .
Si segnala, infine, che, la data di pagamento tramite il SDD (ex RID) è definita dall’ente.

 

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