Scade il 23 ottobre 2019 il termine entro il quale gli enti locali possono aderire, tramite il portale “Enti locali e PA” della Cassa depositi e prestiti, all’operazione di rinegoziazione dei mutui del Ministero dell’economia e delle finanze, prevista dall’art. 1, comma 961, della legge di bilancio 2019.
Si ritiene opportuno sottolineare l’importanza di questa operazione di rinegoziazione poiché, diversamente da quanto avviene in occasione dalle tradizionali rinegoziazioni dei mutui Cdp basate sul principio dell’equivalenza finanziaria, comporterà una riduzione effettiva del valore finanziario delle passività totali. La rinegoziazione riguarderà, infatti, i mutui per i quali il tasso di interesse dei nuovi piani di ammortamento previsto dal DM risulti inferiore a quello dei piani di ammortamento originari, fermi restando i requisiti per l’ammissione alla rinegoziazione già previsti dal comma 962 della legge di bilancio 2019. Il debito residuo è rimborsato secondo un nuovo piano a tasso fisso, a rate semestrali costanti posticipate, decorrente dal 1° gennaio 2019. Per questo Cdp, entro il 30 novembre 2019, corrisponderà la differenza tra la rata post rinegoziazione e la rata del piano originario già versata il 30 giugno 2019.
Sul sito della Cassa depositi e prestiti sono disponibili:
- il decreto 30 agosto 2019 del Ministero dell’economia e delle finanze contenente i criteri e le modalità per la rinegoziazione dei mutui di Comuni, Province e Città metropolitane;
- il relativo allegato contenente l’elenco dettagliato delle singole posizioni rinegoziabili per ciascun ente coinvolto (le amministrazioni e le posizioni debitorie interessate dall’operazione sono esclusivamente quelle contenute nell’allegato al DM 30 agosto 2019);
- lo schema di contratto che gli enti dovranno sottoscrivere con la Cassa depositi e prestiti.
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