Pubblico impiego, per chi sceglie l’anticipata l’età media di uscita scende a quota 61,4 anni

In forma anticipata il 43% degli assegni ai lavoratori del pubblico impiego, mentre per i dipendenti privati non si supera il 28% e per i lavoratori autonomi il 22%

Il Sole 24 Ore
28 Luglio 2025
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di MARCO ROGARI (dal Sole 24 Ore)

Per chi sceglie l’anticipata l’età media di uscita scende a quota 61,4 anni. Quasi mezzo anno in più. Di tanto è salita complessivamente l’età media alla decorrenza delle pensioni liquidate dall’Inps nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2024. Una crescita che ha interessato anche la soglia di accesso ai trattamenti anticipati che è lievitata in tutte le gestioni dell’Istituto (dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti ai commercianti). Con una sola eccezione: quella della gestione dei dipendenti pubblici, che, sempre alla “decorrenza”, ha visto scendere l’asticella dai 61,7 anni dell’arco temporale gennaio-giugno 2024 ai 61,4 anni dei primi sei mesi di quest’anno; per i dipendenti privati si è invece saliti da 61,2 a 61,3 anni.

A pesare nella PA è la scelta di uscire anticipatamente con il canale dei 42 anni e 10 mesi di contributi (“41+10” per le donne), a prescindere dal requisito anagrafico. Il dato che emerge dall’ultimo monitoraggio dei flussi di pensionamento dell’INPS evidenzia comunque come nella Pubblica Amministrazione rimanga abbastanza elevata la propensione agli “anticipi”, a differenza di tutto il restante universo previdenziale che ha registrato una riduzione del 9% lo scorso anno degli assegni anticipati, che dovrebbe diventare ancora più marcata nel 2025 visto che le previsioni indicano una discesa dell’11%. Un calo che, seppure in maniera più contenuta rispetto ad altre gestioni, è visibile anche nella gestione INPS dei dipendenti pubblici che nel primo semestre 2025 ha liquidato 16.628 pensioni anticipate contro le 21.723 dei primi sei mesi dell’anno precedente.

Ma è ancora in forma anticipata il 43% degli assegni ai lavoratori del pubblico impiego, mentre per i dipendenti privati non si supera il 28% e per i lavoratori autonomi il 22%. A ridurre significativamente “l’appeal” dei canali di uscita anticipata sono state le restrizioni introdotte negli ultimi anni dal governo Meloni, a partire dall’aggancio vincolante del metodo contributivo a Quota 103. Non a caso, come già evidenziato dall’Inps nell’ultimo Rapporto annuale, in media l’età effettiva di pensionamento sale progressivamente. Nel primo semestre del 2025 l’età media alla decorrenza delle pensioni versate dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’INPS è salita a 67,2 anni rispetto ai 66,6 del periodo gennaio-giugno 2024. Nel caso della gestione dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni nel confronto tra i due periodi la soglia media è lievitata da 70,9 a 71,5 anni, per gli artigiani da 67,1 anni a 67,6, per i commercianti da 67,5 a 67,8, per i parasubordinati da 69,8 a 69,9 e per i dipendenti pubblici da 67,2 a 68 anni. Una crescita significativa, quest’ultima, malgrado si sia abbassata l’età media alla decorrenza degli assegni anticipati.

A favorire questo aumento è stato il sensibile innalzamento della soglia alla decorrenza per le pensioni ai superstiti (da 74,2 a 75,9 anni) e per le invalidità (da 57,9 a 58,8 anni), mentre quella della “vecchiaia” è rimasta invariata a 66,9 anni. L’INPS nel Rapporto annuale si sofferma sul progressivo innalzamento dell’età effettiva di pensionamento, per effetto delle varie riforme varate, a partire dai primi anni ’90. La soglia effettiva nel 2024 era arrivata attorno ai 64,8 anni. Nell’analisi effettuata dall’INPS si evidenzia come uno degli elementi più rilevanti sia l’aumento del differenziale d’età tra pensioni di vecchiaia e pensioni anticipate, passato da 3,8 anni nel 2012 a 5,6 anni nel 2024. Un aumento dovuto sia all’innalzamento progressivo dell’età media di accesso alla pensione di vecchiaia, cresciuta di 3,5 anni, sia a un aumento, seppure più contenuto, dell’età media delle pensioni anticipate (+1,7 anni).


Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 27 luglio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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