Pubblica Amministrazione: no a riforme senza controlli

I temi dell’evento di Madonna di Campiglio organizzato da Corte dei conti e Provincia di Trento

Italia Oggi
9 Luglio 2021
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di GIANFRANCO VIVIAN (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

È stato il presidente di Ancrel Veneto Massimo Venturato a moderare il convegno dal titolo «Pubblica Amministrazione e impiego pubblico: prospettive di riforma nel quadro delle iniziative di ripresa del Paese» organizzato dalla Corte dei conti e dalla provincia Autonoma di Trento, tenutosi a Madonna di Campiglio il 2 luglio scorso. «E’ il primo convegno nazionale», ha esordito Venturato, «dopo un anno e mezzo di pandemia e di questo va dato merito al presidente della Corte dei conti Guido Carlino e al presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, per aver organizzato un evento su un tema, quello del pubblico impiego, oggi centrale per la ripresa del Paese che si accinge ad attuare il Piano di Ripresa e Resilienza». Sono state presentate relazioni di altissimo livello che hanno fin da subito connotato il convegno non solo come un approfondimento scientifico della situazione del pubblico impiego oggi in Italia, ma come momento di proposte, a volte anche provocatorie, per una riforma, quella della pubblica amministrazione, da tutti definita necessaria per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pnrr. Il presidente Carlino si è soffermato nel ruolo della Corte di conti che nello svolgimento delle verifiche non può ritardare l’azione amministrativa, ma nel contempo ha ribadito la necessità dei controlli auspicando, in alternativa alla deroga normativa con limitazione temporanea (anche se fino al giugno 2023) per i casi di perseguimento solo per dolo e non anche per colpa grave, di ridisegnare un nuovo perimetro onde evitare il rischio di innumerevoli illeciti. Ha introdotto, altresì, argomenti che poi altri relatori che gli sono succeduti hanno trattato ovvero la necessità di semplificazione delle norme, la necessità di colmare il gap tra produzione e formazione degli addetti ai lavori e la necessità di individuare un nuovo modello organizzativo che passi attraverso la digitalizzazione delle procedure e a nuove modalità di reclutamento del personale. «E’ necessario», ha detto il presidente, «un processo di rinegoziazione che preveda tempestività, trasparenza e individuazione delle responsabilità evitando lungaggini nei tempi della giustizia che oggi più che mai è motivo di disincentivazione degli investitori economici nel nostro Paese».

Il Consigliere della Corte dei conti Giampiero Pizziconi, coordinatore scientifico di questo convegno, ha tracciato il percorso dei temi trattati ponendo l’accento sul fatto che le basi di un paese si fondano sul ruolo della pubblica amministrazione. La preoccupazione, ha detto il Consigliere, è quella che le riforme si basino ancora su logiche di bilancio tralasciando i veri aspetti di cui necessita la PA. La percentuale degli occupati nella PA rispetto al totale degli occupati, è pari al 13,4 % rispetto al 17,7 % della media dei paesi Ocse con un’età media degli addetti che supera i 50 anni. Il presidente Fugatti ha definito «cruciale» la riforma della pubblica amministrazione senza la quale il Paese non può avere una prospettiva di ripresa e di sviluppo. Sono state presentate molte relazioni nella due giorni, tutte da autorevoli personalità del settore. E’ emerso che non è semplice individuare un nuovo modello organizzativo vincente. Spetta alla politica porre in essere gli strumenti per facilitare il reclutamento del personale, anche adottando nuovi strumenti già sperimentati in altri paesi e per dare alle persone che intendono operare nel pubblico impiego la necessaria formazione e il giusto riconoscimento, censurando le condotte negative e semplificando la rimozione di chi non opera nell’interesse generale, in modo che il lavoro pubblico riacquisti la dignità che gli spetta.

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