Piccoli enti, stop ai conti economici

il sole24ore
29 Marzo 2019
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di Gianni Trovati
In Stato-Città l’impegno a una «soluzione imminente»
Arriva in extremis lo stop alla contabilità economico-patrimoniale nei Comuni fino a 5mila abitanti. O, quantomeno, in Conferenza Stato-Città emerge l’impegno ufficiale a una «soluzione imminente» del problema. Soluzione che per essere strutturale avrebbe bisogno di una norma; ma che in prima battuta potrebbe arrivare con un intervento di rango inferiore, per esempio una presa di posizione della commissione Arconet.

Perché la questione è urgente e non offre molto tempo agli amministratori locali. L’anno scorso la via d’uscita era arrivata in modo un po’ acrobatico, con una lettura di Arconet che aveva fatto slittare di 12 mesi il debutto dell’economico patrimoniale, interpretando «fino all’esercizio 2017» come “compreso” nella proroga concessa dall’articolo 232, comma 2 del Tuel.

La stessa lettura, ovviamente, non offre appigli per quest’anno. E sembra complicato fermare la macchina senza modificare quella norma. A non essere cambiata, rispetto all’anno scorso, è l’impreparazione dei piccoli Comuni all’appuntamento con i nuovi conti.

Sempre nella Stato-Città di ieri è arrivato il rinvio dei bilanci articolato per gruppi di Comuni. Slitta al 30 aprile il termine per i preventivi nei Comuni (31 secondo il governo) interessati dalla sentenza 18/2019 della Consulta. Mentre la proroga arriva a fine giugno per il centinaio di Comuni terremotati in attesa dei fondi.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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