Personale, conto annuale al 10/9

16 Luglio 2021
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di Francesco Cerisano

Il ministero dell’economia ha accolto la richiesta dell’Anci. Troppe scadenze a fine mese
Slitta la deadline del 31 luglio. Mef: difficile reperire i dati
Il termine per la presentazione del conto annuale del personale 2020 è stato posticipato dal 31 luglio al 10 settembre 2021. Lo ha deciso il ministero dell’economia e delle finanze che ha accolto una precisa richiesta dell’Anci, firmata dal segretario generale Veronica Nicotra. In una nota dello scorso 8 luglio inviata ai tecnici di via XX settembre, Nicotra aveva evidenziato le difficoltà, segnalate da molti comuni, nel rispettare la deadline di fine luglio. Il groviglio di scadenze accavallatesi per fine mese (dalla verifica degli equilibri di bilancio alla presentazione dei preventivi per gli enti a rischio default dopo la sentenza n.80/2021 della Consulta, senza dimenticare l’approvazione e la presentazione del Documento unico di programmazione 2022/2024), unito alle difficoltà oggettive del conto annuale, avrebbe reso l’adempimento, secondo l’Anci, «particolarmente gravoso». Di qui la richiesta di prorogare al 31 agosto il termine per la trasmissione dei dati del conto annuale attraverso la piattaforma Sico (Sistema conoscitivo del personale dipendente delle amministrazioni pubbliche) della Ragioneria generale dello stato.

L’Anci ha evidenziato come la proroga fosse indispensabile anche per evitare l’applicazione di sanzioni pecuniarie a carico dei funzionari responsabili preposti o dei rappresentanti legali degli enti coinvolti. Il decreto legislativo n.322/1989 («Norme sul Sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell’Istituto nazionale di statistica») prevede infatti sanzioni amministrative, espresse ancora nelle vecchie lire, che vanno da un minimo di 207 euro a un massimo di 2.066 euro per le violazioni da parte di persone fisiche e da un minimo di 516 euro a un massimo di 5.165 euro per le violazioni da parte di enti e societa’. Ma, sanzioni pecuniarie a parte, ciò che preoccupa i comuni sono i risvolti di carattere disciplinare che potrebbero esserci a carico dei funzionari. Il ministero dell’economia e delle finanze ha accolto le tesi dell’Associazione dei comuni, facendo slittare il termine al 10 settembre (quindi andando anche oltre l’orizzonte temporale chiesto dai sindaci che si fermava al 31 agosto) e motivando il rinvio «in considerazione delle segnalazioni pervenute, relative alle difficoltà organizzative connesse al graduale superamento dell’emergenza sanitaria che rende difficoltoso il reperimento delle informazioni dalle diverse strutture interne». L’adempimento si sarebbe accavallato con la verifica degli equilibri di bilancio, l’approvazione dei preventivi negli enti a rischio default e con il Dup.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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