P.a. senza contabilità economica

il sole24ore
14 Marzo 2019
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di Matteo Barbero

La conferma dal carteggio tra Mef e Cds sul nuovo bilancio armonizzato degli enti locali

Difficoltà attuative per la mancanza di professionalità
Per le p.a. la contabilità economica rimane una sconosciuta. La conferma arriva dal carteggio fra il Mef e il Consiglio di stato in merito allo schema di decreto predisposto da Via XX Settembre per mettere a punto la disciplina del nuovo bilancio «armonizzato» delle amministrazioni statali. Il provvedimento si inserisce nel quadro della complessa riforma che da circa un decennio si propone di uniformare il linguaggio contabile di tutti i livelli di governo, in modo da rendere i rispettivi bilanci facilmente confrontabili e aggregabili e fare in modo che i conti siano più trasparenti, disinnescando la prassi (diffusa) di nascondere le magagne fi nanziarie sotto il tappeto. Il percorso ha seguito binari diversi, sebbene paralleli, per gli enti centrali e per quelli territoriali: mentre questi ultimi devono seguire il dlgs 118/2011, attuativo della legge 42/2009, per i primi il riferimento è alla legge 196/2009 e al successivo dlgs 91/2011. Ma i principi ispiratori di tali provvedimenti hanno una comune fonte di ispirazione, che trova la sua origine nella normativa comunitaria. E proprio Bruxelles spinge, fra le altre cose, per l’introduzione di schemi e regole ispirate al principio della competenza economica attraverso «l’affiancamento al sistema di contabilità fi nanziaria di un sistema e di schemi di contabilità economico-patrimoniale». Per questo, il Consiglio di Stato ha chiesto lumi su come l’affi ancamento sarà in concreto attuato, posto che le registrazioni in contabilità economica non potranno essere semplicemente derivate da quella fi nanziaria, nonché di riferire circa i primi risultati del sistema di registrazione in contabilità economica. Al riguardo, il Ministero ha preliminarmente precisato che «viene esclusa la derivazione della contabilità economico-patrimoniale da quella fi nanziaria». Ma allo stesso tempo ha rappresentato che i primi risultati del sistema di registrazione in contabilità economica adottato per gli enti territoriali, acquisiti nella seconda metà del 2017 dai rendiconti 2016 degli enti interessati (Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti), hanno evidenziato diffi coltà attuative riconducibili «alla mancanza di specifi che professionalità nel già ridotto organico degli enti locali e nei ritardi nell’aggiornamento dei sistemi informativi al dettato normativo». E le cose non sembrano destinate a migliorare con l’allargamento della platea degli enti obbligati ad applicare le nuove regole ai comuni di minori dimensioni demografiche, che proprio in questi giorni si stanno cimentando per la prima volta con la contabilità economico-patrimoniale. Entro fi ne aprile, essi dovranno completare la complessa operazione di riclassifi cazione e rivalutazione dell’inventario e del patrimonio. Tali attività si stanno rivelando più complesse del previsto, sia per la necessità da parte degli uffi ci di assimilare correttamente i nuovi criteri di valutazione, sia per la diffi coltà ed i ritardi con cui le stesse case di software riescono ad adeguarsi alle modifi che normative. Non a caso, le rispettive associazioni rappresentative hanno più volte chiesto di esonerare i mini-municipi da tali adempimenti, anche se per il momento sono riuscite ad ottenere soltanto l’esonero dal bilancio consolidato. Per questo, è stato costituito, presso la Commissione per l’armonizzazione degli enti territoriali (Commissione Arconet), un gruppo di lavoro che ha elaborato una serie di indicatori diretti a verifi care: (i) la coerenza dei dati di contabilità economico-patrimoniale con quelli di contabilità finanziaria; (ii) l’attendibilità dei dati di contabilità economico-patrimoniale; (iii) gli equilibri economico-patrimoniali degli enti territoriali. L’applicazione dei primi due indicatori ha consentito di individuare numerosi casi di non corretta applicazione dei principi contabili e la necessità di chiarire le modalità di applicazione di alcuni di essi; sulla base dei risultati emersi saranno attivati tutti i possibili strumenti ai fi ni della corretta applicazione della nuova contabilità economicopatrimoniale. Infi ne, il Ministero ha rappresentato che è in atto un percorso di approfondimento delle esperienze già realizzate dagli altri Stati dell’Unione europea in tema di attuazione delle riforme contabili e di adozione di sistemi di contabilità basati sul principio della competenza economica (accrual) (Progetto Taiex Srsp 66191), al fine di acquisire utili elementi in merito al processo di armonizzazione contabile già avviato.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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