Ore contate per l’abuso d’ufficio

ItaliaOggi
25 Novembre 2022
Scarica PDF Stampa
Modifica zoom
100%
di FRANCESCO CERISANO (ItaliaOggi – 25/11/2022) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

All’assemblea Anci focus sulle riforme. Sisto: intervenire su Severino, codice penale e Tuel
Meloni: sarà rivisto. I sindaci non devono più avere paura
da Bergamo “I l governo si metterà al lavoro per modificare i reati contro la p.a. a partire dall’abuso d’ufficio. E’ necessario definire meglio le norme penali che riguardano i pubblici amministratori il cui perimetro è così elastico da prestarsi a interpretazioni troppo discrezionali”. Intervenendo da remoto all’Assemblea Anci di Bergamo il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha raccolto l’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a mettere i sindaci nelle condizioni di fare il proprio lavoro. La riforma dei reati contro la p.a. sarà un primo tassello di quella “stagione di riforme” che il nuovo governo vuole inaugurare e che camminerà lungo due direttrici: il presidenzialismoe l’autonomia differenziata. Quest’ultima, ha assicurato il premier, “si muoverà nel solco della Costituzione senza creare disparità tra i cittadini”. L’urgenza di intervenire sull’abuso d’ufficio nasce dalla necessità di evitare la paura della firma che oggi attanaglia gli amministratori a causa dei confini incerti della responsabilità penale che fa scattare indagini e avvisi di garanzia che nel 93% dei casi si risolvono in un nulla di fatto. Con la conseguenza, tuttavia, di paralizzare l’attività amministrativae danneggiare spesso in modo irreparabile la vita degli indagati. “La paura della firma inchioda una nazione che invece ha bisogno disperato di correre e liberare le sue energie. E i sindaci devono avere certezze sul perimetro di ciò che è lecito e di ciò che è illecito”, ha detto Meloni. I dettagli dell’intervento governativo sono stati anticipati a Bergamo dal sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto. L’obiettivo del governo è intervenire sulla legge Severino che, secondo Sisto, “ingiustamente penalizza i pubblici amministratori condannati in primo grado, costrettia dimettersi prima che la sentenza diventi definitiva”. E questo vale anche per l’abuso d’ufficio su cui, come chiarito dal Consiglio di stato, la legge Severino non fa sconti nonostante si tratti di un “reato scivoloso”. “Non per comeè scritto”, ha precisato il sottosegretario, “ma per comeè applicato”. Oltre all’articolo 323 del codice penale il governo interverrà per delimitare anche i profili della responsabilità erariale e disciplinare. “Su questo fronte”, ha spiegato Sisto, “ci siamo già portati avanti perché la riforma Cartabia che entrerà in vigore a fine anno già prevede che l’iscrizione a modello 21, non abbia efficacia né in sede civile né in sede amministrativa”. Il sottosegretario ha richiamato la sentenza n.8/2022 della Corte costituzionale in cui i giudici delle leggi hanno detto chiaramente che la modifica dell’abuso d’ufficio servea far ripartire il paese. “La strada verso la riforma della norma l’ha aperta la Consulta, non è una scelta culturale di questo governo”, ha precisato. “Nella sentenza la Corte costituzionale si lagna di amministratori che prendono decisioni meno impegnative per non incorrere nel reato di abuso d’ufficio. Ecco perché dobbiamo intervenire subito per riformare un reato inutile anzi dannoso”. Come? Le opzioni allo studio dell’ufficio legislativo di via Arenula sono molteplici. Oltre all’abolizione tout court del reato, l’altra strada sarebbe quella della modifica della norma, intervenendo sul cosiddetto abuso di vantaggio (“in cui un atto amministrativo viene ritenuto abusivo e fa scattare la responsabilità penale solo sulla scorta di un’ipotesi che quell’atto possa provocare un vantaggio”) e lasciando intatto il cosiddetto abuso di danno, ossia quello che direttamente danneggia qualcuno. La riforma dell’art.323 del codice penale si intreccia poi con la necessità di modificare le norme del Tuel (articoli 50, 54 e 107) che ampliano a dismisura le responsabilità di posizione dei sindaci. Ma quest’ultima riforma, secondo Sisto, può essere un secondo passaggio di un processo graduale.

C’è una richiesta che il ministero guidato da Carlo Nordio rivolge ai sindaci ed è il “rafforzamento dei percorsi di legalità, ossia un monitoraggio costante dei procedimenti amministrativi”. “Dobbiamo fare squadra”, ha concluso Sisto. “I sindaci devono essere severissimi nei controlli di trasparenza e di legalità e noi come governo il gesto coraggioso di intervenire sull’abuso d’ufficio lo faremo”.

* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 25 novembre 2022.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento