Nel 30% dei Comuni i «ristori» da Covid superano le perdite

il sole24ore
8 Febbraio 2021
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FINANZA LOCALE
Per i prossimi aiuti, utili i criteri di competenza e capacità di riscossione
Anche la finanza comunale sta vivendo un periodo tormentato, e questa volta per ragioni diverse da quelle generate nei primi anni ’10 dalla crisi finanziaria che ha indotto a una progressiva cura dimagrante. Nel corso del 2020 lo Stato è intervenuto puntualmente e pesantemente a sostegno degli enti locali con risorse a ristoro che, complessivamente, ammontano a circa 6 miliardi. Secondo l’indagine condotta dall’Università di Bologna presentata al webinar «Finanza locale fra pandemia e rilancio del Paese» di Bologna Business School il 27 gennaio con la partecipazione di Cdp, Moody’s Analytics, Regione Emilia Romagna, Comuni di Milano, Bologna e Catania e che sarà pubblicata all’interno della Relazione 2020 del Cnel, almeno il 30% dei Comuni potrebbero avere ricevuto più risorse rispetto alla perdita di gettito. Con un grande vantaggio: i Comuni hanno sostituito entrate proprie il cui incasso non è sempre certo, con risorse non gravate da rischio di credito. A fronte di questi possibili surplus, alcune amministrazioni (il loro conteggio risulta più complesso) potrebbero avere ricevuto meno risorse rispetto alla perdita di gettito e, soprattutto, vi è l’incognita 2021. Il meccanismo istituito dal Dl 104/2020 (articolo 39) sulla certificazione della perdita di gettito al netto delle minori spese e delle risorse integrative straordinarie dello Stato, equilibrerà orizzontalmente, fra gli enti, e temporalmente, rendendo disponibili le risorse in surplus per le ulteriori necessità del 2021.

Il verificarsi di questa situazione non era certo eliminabile a priori, poiché fisiologica rispetto al meccanismo scelto dal Tavolo tecnico istituito presso il Mef. Il meccanismo, dettagliatamente specificato nelle note ai decreti di erogazione delle risorse straordinarie, si fonda su una logica squisitamente di cassa. In sostanza, attraverso Siope è stato calcolato il differenziale degli incassi fra il 2019 e il 2020 per ogni ente, attribuendo a ciascuno le risorse del fondo in misura, di fatto, corrispondente. Per i mesi non ancora disponibili sono state operate accurate ipotesi. Quest’ultima considerazione, associata ai maggiori fabbisogni di spesa e agli eventuali risparmi generati dal lockdown, crea dunque un livello fisiologico di incertezza. Il metodo di calcolo è frutto di un percorso di legittimazione fra i vari portatori di interesse, dal momento che al Tavolo tecnico siedono Mef, Interno, Anci e Upi. Dunque gode di ampio consenso. Ma se ragionare “per cassa” può rappresentare un va lido metodo emergenziale, è auspicabile che per il prossimo futuro si introducano ulteriori considerazioni per sostenere gli enti alle prese col “nuovo ordinario” che li attende.

Sulle entrate, occorre ragionare “per competenza finanziaria” e futura capacità di riscossione; in altri termini, si potrebbero introdurre metodologie volte a stimare l’andamento degli accertamenti d’entrata e, contemporaneamente, l’effettiva capacità di riscossione, sulla base degli andamenti socio-economici settoriali (ad esempio Comuni turistici, Comuni sede di complessi industriali e commerciali, aree rurali, eccetera) che influiscono sulle basi imponibili, peraltro in coerenza con quanto suggerito dalla linee di indirizzo di Corte dei conti (delibera 18/2020 della sezione Autonomie) e con quanto sviluppato in altri Paesi Ue. Occorre poi sviluppare analisi dei fabbisogni di spesa, e con esse riprendere il dibattito sui Lep (in questa direzione va la legge di bilancio) poiché sono cambiate esigenze e strutture dei costi (si pensi al Tpl o ai servizi sociali). In terzo luogo è necessario supportare gli investimenti, strada già imboccata con l’istituzione di fondi specifici, ma facendo attenzione a supportare anche la spesa corrente generata in futuro. Ciò richiede uno sforzo di visione di medio-lungo termine che includa anche strategie di perequazione. Se non ora, quando?

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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