di GIACOMO ANTONELLI (ItaliaOggi, 01/03/2024)
Anpci e Asmel lanciano l’allarme e chiedono l’annullamento. Nessuna violazione
Ancora sanzioni dall’Istat. Era già accaduto nel 2017
Ipiccoli comuni rivivono un incubo già vissuto sette anni fa: quello delle multe Istat. Sanzioni fotocopia da 1.032 euro a comune (il doppio del minimo della sanzione prevista che può arrivare finoa 5.164 euro) che in questi giorni stanno arrivando in tuttii piccoli municipi per aver omesso di trasmettere all’Istituto nazionale di statistica i dati sul censimento delle unità economiche. E le multe fioccano anche quando non vi era nulla da comunicare come era già accaduto nel 2017 (si veda ItaliaOggi del 10 maggio 2017) quando era stato contestato ai comuni di aver omesso la “Rilevazione statistica sui permessi di costruire” (art. 7 dlgs 6 settembre 1989, n. 322), un monitoraggio previsto dal Programma statistico nazionale 2014-2016. In quel caso le sanzioni avevano colpito anche i comuni che non avevano trasmesso nulla all’Istat perché non avevano rilasciato alcun permesso di costruire. A lanciare l’allarme sono l’Anpci di Franca Biglio e l’Asmel (l’Associazione per la sussidiarietàe la modernizzazione degli enti locali) guidata da Francesco Pinto. Entrambe le associazioni hanno inviato al presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli una lettera in cui si chiede si sgravare i piccoli comuni, chea causa della scarsità di personale fanno fatica a garantire l’ordinaria gestione amministrativa, da adempimenti burocratici inutili. Nel 2017 l’Anpci, ricorda Franca Biglio, si era attivata immediatamente presso l’Istat e presso le Prefetture per trovare una soluzione che consentisse l’annullamento in autotutela del provvedimento e, da parte delle Prefetture, l’archiviazione del procedimento in considerazione, anche, delle scarse risorse comunali e del personale sottodimensionato. “Eravamo convinti che da parte di Istat si fosse nel frattempo trovato, come da noi richiesto ed auspicato, un modo per superare tali procedimenti penalizzanti, in modo particolare, nei confronti dei piccoli comuni che necessitano di normative semplificate e invece ci troviamo catapultati indietro nel tempo constatando che è rimasto tutto come allora: i piccoli comuni continuano a essere sanzionati per la mancata compilazione delle rilevazioni statistiche nonostante le difficoltà in cui si trovano per le imminenti nuove scadenze, comprese quelle del Pnrr”, lamenta Biglio. “I nostri piccoli Comuni sono vissuti in uno stato di costante emergenza dovuta al permanere degli effetti del blocco del turnover del personale, unito al taglio dei fondi statali per un importo medio di circa 224 euro ad abitante e al trasferimento di nuove funzioni, competenze ed adempimenti per la maggior parte di assoluta inutilità”. Di qui la richiesta da parte dell’Anpci all’Istat di annullare immediatamente in autotutela le multe in modo da evitare un danno economico ai piccoli comuni (peri quali anche una sanzione da mille euro può avere impatti negativi sui bilanci) e “un ulteriore e spiacevole contenzioso fra enti pubblici che danneggerebbe l’immagine dell’intera pubblica amministrazione” Sulla stessa lunghezza d’onda l’Asmel che ha inviato al presidente Istat una missiva già sottoscritta da oltre 500 sindaci. “I piccoli comuni sono tenuti al rispetto di ben 1.200 adempimenti, compresi quelli Istat” e devono quotidianamente sciogliere il dilemma tra adempiere o funzionare”, si legge nella missiva. “E’ intollerabile che in una macchina comunale perennemente sotto sforzo, il Sindaco sia chiamato a rispondere di tasca propria”. L’Associazione, da anni impegnata sul fronte della semplificazione amministrativa, contesta il mancato rispetto di una norma, inattuata da oltre vent’anni, che impone l’interazione e lo scambio automatizzato dei dati all’interno del Sistan, il Sistema statistico nazionale, cui sono collegate sia le amministrazioni centrali che quelle territoriali. Il paradosso, sostiene Francesco Pinto, Segretario generale Asmel, «è che il Sistan è governato proprio da Istat e da altri apparati centrali, tra cui Anci, l’Associazione che assume di detenere il monopolio della rappresentanza dei comuni italiani.È il Sistan dunque che non rispetta la legge, mentre Istat e Anci si dividono i compiti. Il primo sanziona gli enti che non hanno trasmesso i dati e la seconda interviene per sensibilizzare tutti i Prefetti a tener conto, nella valutazione dei ricorsi dei comuni, delle circostanze che hanno indotto alcuni enti ad essere inadempienti». Per Asmel, invece, i comuni non sono affatto inadempienti, anzi sono già attrezzati per dialogare con il Sistan ed è intollerabile che venga sanzionato l’ente singolo. “I comuni versano, da sempre, un canone annuo ai fornitori per la manutenzione evolutiva dei software gestionali e, in ordine sparso, già trasmettono in automatico gran parte dei dati ad Istat”, ha rimarcato Pinto.
* In collaborazione con Mimesi s.r.l. – Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 1° marzo 2024
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