Le motivazioni nel ritardo dei pagamento dell’ente locale

21 Luglio 2023
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Se dai dati rintracciabili dalle elaborazioni del MEF risulti un ritardo dei pagamenti l’ente deve dimostrare le motivazioni per le quali non sia riuscito ad un adempimento fondamentale. Secondo la Corte dei conti per la Puglia (deliberazione n.110/2023) il rispetto delle tempistiche previste dalla legge per il pagamento delle obbligazioni assunte rappresenta una componente essenziale ai fini di una sana e prudente gestione del bilancio.

La vicenda

In sede di controllo dei conti di un ente locale, il magistrato istruttore ha rilevato dalla banca dati del MEF che l’ente locale presentava una situazione di criticità in merito al rispetto dei tempo medi di pagamento, con un tempo di pagamento ponderato nel 2018 pari a 60 giorni e un tempo medio ponderato di ritardo pari a medio ponderato di ritardo pari a 36 giorni. Il magistrato ha, altresì, invitato l’ente a fornire delucidazioni sulle ragioni di tale criticità e ad illustrare gli interventi correttivi, anche di natura organizzativa e procedimentale, previsti per il relativo superamento, chiedendo al contempo sia l’aggiornamento dei dati negli anni successivi sia l’aggiornamento dello stock del debito complessivo.

La risposta dell’ente

In risposta l’ente ha evidenziato un peggioramento dei dati negli anni successivo con un ritardo medio ponderato passato a 60 giorni e nell’ultimo anno a 64 giorni. Le motivazioni di tale peggioramento discende da difficoltà organizzative dell’Ente conseguenti sia ai numerosi pensionamenti che hanno interessato tutti gli uffici comunali e l’ufficio ragioneria in particolare, sia alla situazione pandemica che ha costretto ad attivare forme di lavoro agile che non hanno prontamente risposto alle esigenze di celerità nella conclusione dei procedimenti amministrativi e dei pagamenti delle fatture in particolare. I dati, tuttavia, sono adesso migliorati sensibilmente riportando il ritardo medio a soli 12 giorni.

Le indicazioni del Collegio contabile

A dire dei magistrati contabili, sulla base dalle motivazioni addotte dall’Ente, si desume un lieve peggioramento della capacità di far fronte tempestivamente all’adempimento delle proprie obbligazioni passive di natura commerciale nei due anni successivi alla rilevazione, mentre nell’ultimo anno si registra un netto miglioramento rispetto ai precedenti esercizi, sia in termini di ritardo nei pagamenti che di stock del debito. Tuttavia, attualmente l’indice di tempestività dei pagamenti non risulta pubblicato sul sito istituzionale.

Ricorda il Collegio contabile come il rispetto delle tempistiche previste dalla legge per il pagamento delle obbligazioni assunte rappresenta una componente essenziale ai fini di una sana e prudente gestione del bilancio. È proprio in tale prospettiva – funzionale al mantenimento degli equilibri programmati – che deve inquadrarsi la disciplina di cui all’art. 183, comma 8 del T.U.E.L., in base alla quale i funzionari responsabili devono adottare provvedimenti che comportino impegni di spesa solo previa verifica della compatibilità del programma dei pagamenti con gli stanziamenti di cassa e, più in generale, con le regole di finanza pubblica, pena il configurarsi di responsabilità disciplinare ed amministrativa. In tale prospettiva, quindi, l’ente è invitato a porre in essere ogni utile azione al fine di rispettare le tempistiche di legge per i pagamenti nonchè i correlati obblighi di pubblicazione.

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