La Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, con al deliberazione 17 aprile 2019, n.7 ha indicato alcuni principi di coordinamento alle Sezioni regionali sulla verifica dei dati per l’esercizio 2018, con relativo questionario. Pu rivolgendosi alle Regioni e alle Province autonome, importanti spunti sono contenuti nella deliberazione anche di guida per i restanti enti locali.
La verifica sulla corretta attuazione dei principi armonizzati
Una delle prime raccomandazione agli organi di revisione contabile è data dalla costante vigilanza in merito alla corretta attuazione dei principi contabili sanciti dal d.lgs. n. 118/2011, così come declinati dalle recenti sentenza della Corte costituzionale. In particolare, nella sentenza n.274/2017 la Consulta ha ritenuto che le complesse regole tecniche della legislazione statale concernenti “gli allegati di bilancio”, con conseguente deficit in termini di chiarezza, devono essere necessariamente compensate – nel testo della legge di approvazione del rendiconto – da una trasparente, corretta, univoca, sintetica e inequivocabile indicazione del risultato di amministrazione e delle relative componenti di legge. In particolare, l’elemento principale della nuova disciplina consiste proprio nella «separata evidenza per le quote vincolate e accantonate», dato che si tratta di «risorse che non possono essere assolutamente distratte per essere diversamente impiegate», con conseguente «indisponibilità delle corrispondenti forme di finanziamento».
Altro elemento fondamentale, deve essere rivolto da parre del Collegio dei revisori, nell’analisi della situazione di cassa, da condurre in parallelo con le verifiche delle risultanze della gestione di competenza, in quanto, anche se la legge n. 243/2012 si concentra sugli equilibri di competenza e gli schemi di bilancio di cui al d.lgs. n. 118/2011 non includono la dimostrazione degli equilibri di cassa, i principi della copertura delle spese e del buon andamento – declinati a livello costituzionale dagli artt. 81 e 97 – devono trovare applicazione sostanziale con la verifica delle risorse effettivamente introitate a fronte delle spese sostenute.
I punti di particolare attenzione
I revisori dei conti dovranno, in particolare, esaminare i seguenti profili di maggiore attenzione sulla gestione degli enti:
- le situazioni di criticità finanziaria, con riferimento all’analisi e alla composizione del disavanzo, tenendo conto delle diverse tipologie e modalità di copertura previste dalla legge;
- la ricognizione del grado di puntualità dei pagamenti e delle modalità di gestione di talune entrate proprie degli enti;
- l’analisi della situazione di cassa e la corretta determinazione del risultato di amministrazione, nella parte vincolata e accantonata;
- l’adeguatezza degli accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità e la corretta costruzione del Fondo pluriennale vincolato, di parte corrente e di parte capitale;
- la verifica dei rapporti di debito e di credito reciproco con gli organismi partecipati, tenendo conto anche degli esiti della revisione periodica delle partecipazioni societarie, a norma dell’art. 20, d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175;
- in ultima analisi, la valutazione delle corrette modalità di classificazione e imputazione della spesa e della complessiva affidabilità delle scritture contabili degli enti.
La verifica della corretta comunicazione dei dati alla BDAP
Il questionario a supporto dei revisori dei conti si concentra in modo particolare sulle domande pituttosto che sui dati, in considerazione dei traguardi raggiunti in merito alla razionalizzazione e semplificazione degli oneri di informazione. Infatti, le Corti territoriali possono agevolmente utilizzare il flusso informativo presente nella Banca dati delle pubbliche amministrazioni (BDAP), operativamente governata dal Ministero dell’economia e delle finanze attraverso l’applicativo “Bilanci Armonizzati” ma funzionale a tutte le attività di controllo della Corte che necessitano della conoscenza di dati analitici di rendiconto contenuti nel Piano dei conti integrato. Precisa, tuttavia, la Sezione delle Autonomie che la possibilità di soddisfare – per le richiamate esigenze di semplificazione – gli elementi informativi connessi al sistema di controllo e referto della finanza territoriale con i dati provenienti dal sistema gestionale BDAP, non esonera i Revisori dall’onere di verificare che i canali informativi sopra richiamati siano adeguatamente alimentati dagli enti, segnalando alla competente struttura dell’ente la necessità di inserire le informazioni mancanti. L’alimentazione del flusso dei dati da parte degli enti locali alla BDAP, non rappresenta un mero adempimento statistico, ma tale banca dati (anche per le risorse economiche che assorbono) rappresenta uno strumento di monitoraggio e controllo ai fini del coordinamento della finanza pubblica e le informazioni ivi presenti sono alla base delle decisioni di politica finanziaria. Nella prospettiva dell’amministrazione digitale, poi, l’obiettivo cui si deve tendere è la piena conformità dei dati inseriti con i documenti prodotti dai software gestionali dei singoli enti che sono oggetto di approvazione da parte degli organi di governo e consiliari.
Spetta, in ogni caso, ai revisori l’onere di verificare la coerenza dei dati presenti nel sistema BDAP – Bilanci Armonizzati – con quanto risultante dai documenti contabili tenuti e/o approvati dall’ente, almeno per quanto riguarda i contenuti del Quadro generale riassuntivo, del Prospetto degli equilibri di bilancio e del prospetto del risultato di amministrazione, nonché gli errori e le incongruenze segnalate dalla BDAP, ove non risolte. La medesima cura dovrà essere dedicata al controllo di coerenza delle informazioni sugli organismi partecipati inserite dagli enti nella banca dati del Dipartimento del Tesoro con quelle rilevabili da altra documentazione oggetto di verifica. Anche in queste ipotesi di errata o incompleta comunicazione dei dati, i Revisori dovranno segnalare alle Amministrazioni la necessità di operare le rettifiche/integrazioni necessarie.
Cantieri stradali: gestione della sicurezza e delle manutenzioni
Il volume contiene utili suggerimenti ed interpretazioni, suffragate dall’esperienza professionale e dallo studio della normativa e della giurisprudenza, per una corretta gestione dei cantieri stradali, nel rispetto della disciplina della circolazione stradale e delle disposizioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Una guida, volutamente snella e di rapida consultazione, che intende offrire un quadro sintetico delle norme a cui è indispensabile far riferimento e che contiene innumerevoli indicazioni operative alla luce delle più recenti pronunce giurisprudenziali. Un apposito capitolo è stato, inoltre, dedicato al Decreto Ministero del lavoro e delle politiche sociali 22 gennaio 2019 (in vigore dal 15 marzo 2019) sull’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare. L’opera si propone, pertanto, di fornire un supporto di conoscenza e pratico agli uffici comunali, agli operatori di polizia stradale e dello SPISAL, nonché a tutte le figure professionali che, a vario titolo, svolgono la propria attività nell’ambito dei cantieri stradali. Girolamo Simonato, Comandante Polizia Locale di Piazzola sul Brenta (PD). Autore di pubblicazioni e docente in vari corsi di aggiornamento e convegni nazionali.Federico Cesarin, Assessore al Comune di Vigodarzere (PD), esperto e docente in corsi di aggiornamento sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
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