L’addio al pareggio spinge i cantieri

Italia Oggi
31 Maggio 2019
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di Matteo Barbero

Il quadro non negativo che viene restituito dai dati sulle spese in conto capitale rifl ette in parte anche le misure di incentivazione che hanno inciso, per i soli enti locali, sulla gestione di competenza attraverso le modifi che apportate in corso d’anno alla regola degli equilibri. Per tutti gli enti territoriali con la legge di bilancio 2019 si è aperta una fase del tutto nuova ispirata dall’esigenza di operare una semplifi cazione delle regole sugli equilibri e soprattutto di dare attuazione alle recenti sentenze della Corte costituzionale che hanno fortemente inciso sull’impianto normativo disegnato, in adesione ai principi fi ssati dalla legge rinforzata n. 243/2012, dalla legge n. 232 del 2016. L’equilibrio di fi nanza pubblica coincide ora con l’equilibrio economicofi nanziario di bilancio e le aspettative generate da questa semplifi cazione sono tutte orientate verso una ripresa della spesa per investimenti che dovrebbe essere innescata proprio dalla possibilità di considerare ai fi ni dell’equilibrio non solo le entrate fi nali di competenza, come in passato, ma anche l’avanzo di amministrazione realizzato negli esercizi pregressi, il fondo pluriennale vincolato senza alcuna limitazione e l’indebitamento. Si abbandona quindi l’obiettivo ambizioso e molto rigoroso di una spesa per investimenti che tende all’autofi nanziamento e che, per la parte non realizzabile con la copertura garantita dal saldo di competenza, si fi nanzia passando per forme di fl essibilizzazione autorizzate dallo Stato o concordate a livello regionale. Decisiva sarà la capacità degli enti di sfruttare queste aperture: i primi risultati del pareggio riferiti ad un insieme di 6.921 enti locali, di cui 95 province e città metropolitane e 6.826 comuni, mostrano un buon grado di adesione alle modifi che di contabilizzazione del saldo (4.008 enti hanno applicato l’avanzo 2017 al pareggio, pari al 57,9% degli enti osservati). Nelle province e Città metropolitane quasi il 74% di enti ha optato per l’inclusione dell’avanzo, e nelle grandi città la percentuale sale al 91%. Poco al di sotto della media nazionale si pongono i comuni fi no a 5 mila abitanti (54,8%). Il profi lo territoriale fotografa l’area geografi ca Nord del Paese come quella in cui si trova oltre la metà degli enti che hanno calcolato l’avanzo tra le entrate rilevanti ai fi ni del saldo: in particolare il 68% nel Nord-ovest e il 79% nel Nord-est. Mentre per gli enti del sud si registra la percentuale più contenuta di adesione (31,2 %).

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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