La riforma della contabilità pubblica: quale sarà l’impatto concreto sulla PA locale

Cominciano a circolare le prime bozze dello schema del disegno di legge di contabilità e finanza pubblica che andrà a riformare le contabilità dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali. Anche se i testi non sono ancora completi sono però già noti alcuni principi e sugli stessi ci si può soffermare perché andranno ad interessare anche il mondo degli Enti locali

Paola Morigi 19 Giugno 2025
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Cominciano a circolare le prime bozze dello schema del disegno di legge di contabilità e finanza pubblica che andrà a riformare le contabilità dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali. Anche se i testi non sono ancora completi sono però già noti alcuni principi e sugli stessi ci si può soffermare perché andranno ad interessare anche il mondo degli Enti locali.
In applicazione dell’art. 97 della Costituzione il Governo intende presentare un disegno di legge volto a riformare la contabilità pubblica, oggi ancora disciplinata da normative che sono state emanate nella seconda metà degli anni settanta, anche se successivamente modificate e integrate. Del resto ora si stanno profilando nuove problematiche con le quali gli uffici contabili devono sicuramente confrontarsi: l’ingresso dell’intelligenza artificiale che ci porta a lavorare in modo diverso rispetto al passato, un accesso alle banche-dati anche di altre pubbliche amministrazioni che dovrebbe essere più facile rispetto al passato, la logica “Accrual” che deve indurre ad integrare i valori economico-patrimoniali con quelli finanziari. Si richiedono pertanto normative diverse che stiano al passo con i tempi e siano in grado di intercettare le evoluzioni che portano a trasformare i bisogni e le esigenze dei cittadini.
Anche se non esiste ancora una bozza di testo specifico di decreto formulato per gli Enti locali può essere interessante prendere spunto dalla norma di riferimento generale che comincia ad abbozzarsi perché la stessa contiene, nel suo articolato, dei punti che saranno sicuramente ripresi e declinati anche per le Regioni e per gli Enti locali. Vediamone alcuni:

Art. 4 Principi di prudenza, veridicità, coerenza, trasparenza e pubblicità

Ciascuno di questi principi, i cui contenuti sono noti, viene spiegato in maniera dettagliata, al fine di assicurare una corretta rappresentazione delle poste contabili, sia in sede previsionale che in sede di rendicontazione.

Art. 10 Coordinamento della finanza pubblica degli enti territoriali

In questo articolo si ricorda che la finanza pubblica dello Stato deve sempre essere coordinata con quella delle Regioni che a sua volta deve essere coordinata con quella degli Enti locali, in modo che si proceda insieme al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica[1].

Art. 18 Monitoraggio dei conti pubblici

Per assicurare il monitoraggio dei conti pubblici il Mef intende operare attraverso:
la corretta gestione della Banca dati delle pubbliche amministrazioni, a cui dovranno pervenire tutti i dati che è obbligatorio inviare a livello centrale;
la rilevazione e il consolidamento dei dati finanziari ed economici che devono essere inviati;
la elaborazione di conti periodici (infrannuali) di cassa che dovranno essere inviati in relazione agli obiettivi di finanza pubblica;
il monitoraggio delle manovre finanziarie adottate in corso d’anno;
la verifica degli effetti finanziari delle operazioni di partenariato pubblico/privato.

Art. 26 Bilancio e genere e bilancio ambientale

Si tratta di due tipologie di bilancio che oramai hanno trovato una loro ampia diffusione e pertanto il legislatore ha ritenuto di richiamarle espressamente.
 
Infine si parla anche di integrazione fra i sistemi di contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale, ma i testi degli articoli non sono ancora stati abbozzati e pertanto non sappiamo come saranno formulati.
Del resto, come abbiamo già osservato in altre occasioni, è difficile sapere se nel futuro la contabilità sarà finanziaria, economico-patrimoniale o se si terranno entrambe. Certamente il legislatore (e il Mef in particolare) dovrebbe ascoltare anche gli Enti locali e le loro esigenze, semplificando una serie di adempimenti inutili, mantenendo sì normative importanti a livello centrale ma costruendo anche, come ha già fatto in alcuni casi, “abiti su misura” per i diversi comparti.
Se analizziamo gli adempimenti in capo ai responsabili delle ragionerie ci rendiamo conto che sono numerosi e probabilmente alcuni ripetitivi e potrebbero essere semplificati e ridotti. L’applicazione non lontana di sistemi intelligenza artificiale renderà inevitabili questi passaggi e indispensabile ridurre le ridondanze anche per far perdere meno tempo a chi lavora negli uffici.
L’altro elemento che non va mai trascurato è quello della conoscenza. La contabilità va spiegata perché questo rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il bilancio non è solo una sommatoria di numeri, ma una garanzia per i cittadini, per i loro figli e per le generazioni future. Rendicontiamo i valori e facciamo capire il senso di ciò che si sta facendo con parole semplici e comprensibili, spiegando i prospetti, le tavole e come si investe il denaro pubblico. Avremo svolto un grande servizio civico.
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NOTE
[1] Si tratta di un concetto che sta alla base del resto della formulazione del Piao, il Piano integrato di attività e organizzazione e che abbiamo sviluppato nel nostro testo a cui facciamo rinvio: P. Morigi – F. Forti, Il Piano integrato di attività e organizzazioneRimini, Maggioli, 2022.

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L’ Accrual e gli standard ITAS

A fine giugno 2024 è stata approvata dallo Standard Setter Board e dalla Struttura di governance del MEF la nuova contabilità Accrual per tutte le Pubbliche Amministrazioni.Si tratta di un Quadro Concettuale (QC) e di n. 18 principi contabili denominati standard ITAS. La riforma riguarda tutte le Pubbliche Amministrazioni (comuni, province, regioni, ministeri, università, enti pubblici, ecc.), che dovranno applicare, almeno inizialmente, due sistemi di contabilità distinti: quello tradizionale finanziario e quello economico-patrimoniale Accrual.Il cronoprogramma prevede l’applicazione delle nuove regole per tutti gli enti entro l’anno 2026 (come da obiettivo PNRR) con una fase di graduale introduzione nell’anno 2025 (fase pilota).Il manuale presenta e commenta la Riforma Accrual, il Quadro Concettuale e i singoli principi contabili standard ITAS daln. 1 al n. 18. Ogni paragrafo che compone il testo della riforma è analizzato e commentato in forma tabellare con riferimenti normativi, esempi di rilevazione a partita doppia e note operative al fine di agevolare la lettura e la prima applicazione dei principi.Il volume è rivolto ai responsabili della contabilità delle Pubbliche Amministrazioni, a tutti gli operatori della ragioneria e del patrimonio pubblico, ai revisori dei conti, agli amministratori pubblici, ai professionisti ed ai consulenti della PA, anche informatici, e in generale a tutti coloro che devono conoscere le nuove regole contabili che nei prossimi anni guideranno le attività e le scelte della Pubblica Amministrazione.Mauro BellesiaRagioniere Capo del Comune di Vicenza, componente dello Standard Setter Board del MEF nonché dell’Osservatorio sulla Finanza e la Contabilità degli Enti Locali del Ministero dell’Interno; revisore contabile, consulente Anci, già Amministratore delegato di società privata, commissario straordinario, componente di nuclei di valutazione, autore di pubblicazioni in materia di contabilità, controllo e finanza per Enti Locali e imprese, docente in corsi di formazione

Mauro Bellesia | Maggioli Editore 2024

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