La nuova contabilità accrual per tutte le P.A. non si ferma, anzi, dal 2025 parte la “fase pilota”

30 Agosto 2024
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Innanzitutto, bisogna far presente che sono stati finora rispettati i tempi della riforma 1.15 del PNRR “Dotare le Pubbliche Amministrazioni di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale accrual”, ed in particolare il milestone M1C1-108.

Infatti, entro giugno 2024 sono stati predisposti ed approvati, rispettivamente, dallo Standard Setter Board e dalla Stuttura di Governance del Ministero dell’Economia, il Quadro Concettuale, i 18 standard contabili ITAS, le linee guida e il Piano dei Conti multidimensionale.

Tutti i suddetti documenti sono stati recepiti con Determina del Ragioniere generale dello Stato n. 176775 del 27/6/2024.

Finita la prima fase, scatta la seconda c.d. “fase pilota”, ovvero la prima applicazione in via sperimentale della contabilità accrual.

A dettare le regole è intervenuto il DL 9/8/2024, n. 113 (omnibus), che all’art. 10 ha individuato perimetro delle P.A. coinvolte nella sperimentazione ed ha introdotto alcune norme operative.

Per quanto riguarda gli enti locali, sono esclusi dalla fase pilota i Comuni con meno di 5000 abitanti, che però dovranno applicarla dall’anno 2026.
In attesa di nuovi decreti attuativi, si riepiloga qui di seguito il cronoprogramma della riforma accrual:

– entro il primo semestre dell’anno 2024, sono stati predisposti ed approvati il Quadro Concettuale, i 18 standard contabili ITAS, le linee guida e il Piano dei Conti multidimensionale, nonchè recepiti con Determina del Ragioniere generale dello Stato n. 176775 del 27/6/2024.

– nell’anno 2025 è avviata la “fase pilota”, regolata dall’art. 10 del DL 9/8/2024, n. 113; durante la fase pilota una parte delle P.A. dovrà sperimentare la nuova contabilità accrual.

– nel perimetro delle P.A. soggette alle disposizioni della fase pilota sono esclusi i Comuni con meno di 5000 abitanti (i piccoli Comuni dovranno applicare la nuova contabilità dall’anno 2026).

– le P.A. che rientrano nelle “fase pilota” sono:

a) le amministrazioni centrali incluse nel bilancio dello Stato, la Presidenza del Consiglio dei ministri e le agenzie fiscali;
b) gli enti e le istituzioni nazionali di ricerca;
c) le regioni e le province autonome;
d) le province e le citta’ metropolitane;
e) i comuni con popolazione residente pari o superiore a cinquemila abitanti al 1° gennaio 2024;
f) gli enti e le aziende del servizio sanitario nazionale;
g) le universita’ e gli istituti di istruzione universitaria pubblici;
h) le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e le loro unioni regionali;
i) le autorita’ di sistema portuale;
l) gli enti nazionali di previdenza e assistenza;
m) altre P.A. rientranti nella definizioni di cui all’articolo 1, comma 2, della L. 31 dicembre 2009, n. 196

Vi sono anche delle esclusioni: le società a partecipazione pubblica, gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionalee altri enti pubblici di minori dimensioni (vedasi art. 10, commi 3 e 4, del DL 9/8/2024, n. 113.

– le P.A. che rientrano nelle “fase pilota” dell’anno 2025 sono soggette a vari adempimenti:

1) predisporre una analisi degli interventi di adeguamento dei propri sistemi informativi/informatici (data da definire con DM).

2) indicare al MEF almeno un referente della riforma del sistema contabile accrual.

3) permettere ai propri rappresentanti la partecipazione al primo ciclo di formazione della Ragioneria Generale dello Stato.

4) predisporre gli schemi di bilancio relativi all’esercizio 2025, redatti sulla base del Quadro concettuale e degli standard ITAS, includendo almeno il conto economico dell’esercizio 2025 e lo stato patrimoniale al 31/12/2025 (entro i primi mesi dell’anno 2026; data da definire con DM).

5) trasmettere conto economico di esercizio e lo stato patrimoniale alla Ragioneria Generale dello Stato.

– l’art. 10 del del DL 9/8/2024, n. 113 indica anche alcune modalità operative della fase pilota, in attesa dell’adeguamento dei sistemi contabili informatici/informativi :

a) occorre riclassificale le voci del piano dei conti raccordando quello in uso con il nuovo accrual.

b) bisogna effettuare le rettifiche e le integrazioni necessarie per redigere il conto economico dell’esercizio 2025 e lo stato patrimoniale al 31/12/25 in conformità agli standard ITAS.

– dall’anno 2026 scatta la piena applicazione del nuovo sistema contabile accrual per almeno il 90% delle P.A.

– sono previsti: il recepimento della riforma in legge ordinaria, decreti e altri atti di legislazione secondaria relativi a linee guida, manuali operativi per l’applicazione degli standard contabili, nonché regole per la prima applicazione della riforma.

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