Il modello spagnolo porta agli enti fondi per 300 mln

ItaliaOggi
19 Gennaio 2022
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di Matteo Barbero

Comuni, il modello spagnolo porta nelle casse altri 300 milioni. Nei giorni scorsi, il Ministero dell’Interno ha dato il via libera all’assegnazione dei contributi per investimenti finalizzati alla manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell’arredo urbano per un totale di 200 milioni di euro per l’anno 2022 e 100 milioni di euro per l’anno 2023 (si veda ItaliaOggi del 30 dicembre 2021). La misura è quella prevista dall’art.1, comma 407, della legge di bilancio 2022 (l 234/2021) e prevede l’erogazione automatica, ovvero senza necessità di presentare alcuna richiesta o di aderire a bandi, di un importo crescente in base alla dimensione demografica: ad esempio, per quest’anno ai comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti spettano 10.000 euro, a quelli con popolazione tra 5.001 e 10.000 abitanti 25.000 euro e via via fino ad arrivare a quelli con con popolazione superiore a 250.000 abitanti cui toccano 350.000 euro. Il contributo per l’anno 2023 è stato assegnato ai comuni in misura pari alla metà del contributo assegnato per l’anno 2022. L’idea, mutuata dall’esperienza iberica (c.d. modello spagnolo), prevede l’erogazione di piccoli aiuti statali diffusi ponendo come unica condizione il rispetto di tempi certi, e brevi, per l’avvio e la realizzazione dei lavori. Ad aprire il filone italiano è stato il decreto “crescita”, (dl 34/2019), cui poi è seguita la legge di bilancio 2020 (l 160/2019), che ha previsto un’altra linea di finanziamento per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico, sviluppo territoriale sostenibile e messa in sicurezza scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, nonchè per l’abbattimento delle barriere architettoniche. In tal caso, il taglio del contributo varia da 50.000 a 250.000 euro ed il termine per avviare i lavori è fissato al 15 settembre di ogni anno. Infine, per i comuni fino a 1.000 abitanti l’art. 14-bis del dl 34 prevede un ulteriore contributo, ancora da quantificare (nel 2021 era di circa 81.000 euro), così come il termine per l’avvio lavori (nel 2021 era il 15 maggio). Il quadro è molto articolato e le scadenze sono differenziate. Di qui la necessità di una razionalizzazione che scongiuri il rischio di perdita dei fondi.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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