La questione energetica
La crisi energetica che ha colpito il sistema economico e l’inflazione che sta mettendo in difficoltà le famiglie italiane hanno spinto il Governo ad una profonda riflessione che è sfociata nel Ddecreto approvato durante la riunione dei ministri di ieri sera. All’ordine del giorno le azioni per far fronte all’impennata dei prezzi nel settore energetico. Il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri ha introdotto misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per agevolazioni in materia energetica. Tra gli obiettivi del decreto emerge chiaramente la volontà di contenere i costi dell’energia, attraverso l’introduzione di alcune nuove misure. Si applicherà al secondo trimestre del 2023, da inizio aprile a fine giugno.
In particolare è previsto che si riduca l’IVA (al 5% anziché al 10%) e gli oneri generali nel settore gas per il secondo trimestre dell’anno 2023. Inoltre, a decorrere dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023, ai clienti domestici residenti si riconosce un contributo mensile (erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche) laddove il prezzo del gas superi specifiche soglie. Fino al 30 giugno 2023, si prevede un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Alle imprese a forte consumo di energia elettrica, tale contributo è riconosciuto come credito di imposta in percentuale delle spese sostenute per la componente energetica nel secondo trimestre 2023 (anche nel caso di energia elettrica prodotta e auto consumata); alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, il contributo è riconosciuto in misura percentuale della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel secondo trimetre 2023. I crediti d’imposta dei quali le imprese possono beneficiare sono utilizzabili esclusivamente in compensazione entro la data del 31 dicembre 2023.
Misure in campo sanitario
Sul fronte sanitario, il decreto legge introduce disposizioni per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici, con l’istituzione di un fondo presso il Ministero della salute per l’assegnazione di una quota da assegnare a ciascuna Regione e Provincia autonoma.
Inoltre, per sopperire alla carenza di organico, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, per un massimo di 12 mesi e senza possibilità di proroga.
Le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, per l’anno 2023, possono ricorrere alle cosiddette “prestazioni aggiuntive” (tipologie di attività libero professionale intramuraria) per le quali la tariffa oraria fissata dal CCNL di settore (pari a euro 60,00), può essere aumentata sino a euro 100 lordi, nei limiti delle risorse disponibili, di cui si prevede tuttavia un incremento per ciascuna Regione.
>> Dal CDM n. 26: Nuovo codice appalti: l’ok definitivo in Consiglio dei ministri (IL TESTO APPROVATO).
Fisco
Novità anche in materia fiscale. Si interviene sulla disciplina dell’adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, prorogando i termini previsti per la definizione in acquiescenza e prevedendo che possano essere definiti in acquiescenza gli atti non impugnati e ancora impugnabili al 1° gennaio 2023, divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 gennaio. Si prevede altresì di estendere la conciliazione agevolata introdotta con la Legge di Bilancio 2023 alle controversie pendenti al 31 gennaio 2023, in luogo del 10 gennaio 2023, innanzi alle corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado.
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