Il contributo unificato si apre a pagoPa

il sole24ore
1 Febbraio 2021
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La gestione dei ricorsi
Sempre più digitale anche nei pagamenti: dopo essere stato adottato nei processi civili, penali e tributari, con il sistema pagoPa si potrà versare il contributo unificato pure per i ricorsi amministrativi.

Lo ha previsto il decreto del ministro dell’Economia del 23 dicembre 2020 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 19 gennaio, che elimina per la giustizia amministrativa le possibilità di pagamento transitoriamente consentite dall’articolo 192 Tu delle spese di giustizia (Dlgs 2002, n. 115) mediante versamento ai concessionari in conto corrente postale, presso le rivendite di generi di monopolio e di valori bollati. Il provvedimento dispone, inoltre, che il segretario generale della giustizia amministrativa adotti le determinazioni occorrenti per dare piena attuazione alla novità, anche approvando la necessaria modulistica. In questo modo, l’utilizzo del sistema PagoPa dovrebbe essere esperibile per il versamento del contributo unificato, e suggerito, in tutti i settori della giustizia.

A cominciare sono stati i settori civile e penale: a seguito dell’emergenza Covid, il Dpcm 11/2020 ha, infatti, previsto sia il deposito telematico obbligatorio di tutti gli atti civili che il versamento del contributo unificato con modalità esclusivamente telematiche, incluso appunto il pagamento attraverso la piattaforma pagoPa, del contributo unificato e dei diritti di copia nel civile e nel penale .

Per procedere con il sistema pagoPa è sufficiente collegarsi al portale del servizi telematici del ministero della Giustizia all’indirizzo pst.giustizia.it, effettuare l’accesso con la chiavetta di firma digitale (quindi con il certificato Cns) ed entrare nell’area denominata “pagamenti”.

Utilizzare pagoPa risulta la via più semplice fra le altre modalità di versamento . Nel caso di utente in possesso di un’identità Spid, il sistema pagoPa è utilizzabile anche da computer, tablet e smartphone.

PagoPa è un sistema di pagamento, col quale ci si può autenticare tramite Spid, che permette all’utente di collegarsi alle varie pagine web degli enti pubblici per identificarsi e operare online.

Il sistema di pagamento pagoPa garantisce in particolare la certezza del debito dovuto, con possibilità di ottenere l’attualizzazione dell’importo, inclusi eventuali aggiornamenti e, inserendo il codice di avviso (Iuv, Identificativo unico di versamento) ricevere la quietanza liberatoria ovvero la certezza che la pubblica amministrazione ha incassato il tributo e non potranno esserci verifiche o accertamenti successivi. Con ogni probabilità il sistema pagoPa diverrà l’ unico utilizzabile per i versamenti alle pubbliche amministrazioni nei prossimi anni.

Per i ricorsi e gli appelli depositati presso la segreteria di tutte le commissioni tributarie con provvedimento del 6 giugno 2019 è stata estesa a tutte le regioni la possibilità di effettuare il pagamento del contributo unificato anche tramite il “Nodo dei pagamenti-Spc (pagoPA)”. Ricorrendo, a tale linea l’utente accede alla sezione “Pagamenti contributo unificato tributario” e seleziona “pagamento tramite pagoPa”, indica regione, commissione, registro generale, tipologia dell’atto e clicca su “Ricerca”, seleziona l’icona dettaglio dell’atto individuato e poi clicca su “Paga”.

Quando il pagamento è effettuato tramite pagoPa, non va prodotta alcuna ricevuta.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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