I soldi non spesi vanno in avanzo

il sole24ore
5 Febbraio 2021
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di Daniele Caianiello*

I chiarimenti della Rgs sul Fondone
Le modalità operative per procedere alla rendicontazione delle risorse assegnate agli enti per garantire le funzioni essenziali hanno innescato molti dubbi. Con le Faq della Ragioneria generale dello stato (Rgs) molti nodi sono stati sciolti, prevedendo anche delle modifiche al modello di certificazione al fine di recepire le legittime istanze avanzate dagli enti. Sono state ad esempio inserite nella sezione 1 del Modello Covid 19 due nuove colonne che servono a rettificare rispettivamente gli accertamenti 2020 (colonna a) e gli accertamenti 2019 (colonna b) che sono imputabili a eventi straordinari, non legati all’emergenza sanitaria e quindi hanno la funzione di neutralizzare tali variazioni di entrata. Si è inoltre provveduto ad aggiungere un’apposita riga relativa al Fondo pluriennale vincolato per le spese in conto capitale, fattispecie inizialmente prevista esclusivamente per le spese correnti e un’altra riga che consente di rendicontare le spese sostenute per il rimborso dei servizi pagati anticipatamente, ma non fruiti a causa della pandemia (servizi scolastici, Tosap). È confermato che solo gli enti che hanno destinato le entrate derivanti da «Permessi a costruire» nell’esercizio 2019 potranno essere ristorati per le eventuali perdite registrate nell’anno 2020. È ribadito che la quota Tari riconosciuta a ciascun ente dovrebbe essere utilizzata per finanziare le agevolazioni legate al tributo, ma viene precisato che tali quote possano essere destinate ad altri interventi connessi all’epidemia, mentre è escluso che possano coprire minori entrate comunali. Ovviamente tali ristori non potranno essere inseriti tra le maggiori spese Covid, mentre potranno essere indicate le eventuali agevolazioni fi nanziate con i fondi di cui agli artt. 112 e 112 bis del dl 34/2020. È chiarito che le eventuali risorse non utilizzate nell’esercizio 2020, compresa la quota Tari, confl uiranno nell’avanzo vincolato che potrà, già in sede di predisposizione di bilancio, essere applicato all’esercizio 2021, sia per far fronte alle esigenze di spesa connesse al Covid sia per compensare le minori entrate 2021 (si veda la faq Arconet n. 43 del 17 dicembre 2020). L’ente dovrà comunque mantenere distinte le somme vincolate derivanti dal Fondo ex art. 106 del dl 34/2020 da quelle relative ad altri ristori. Gli eventuali importi non impiegati saranno oggetti di regolazione dei rapporti finanziari entro il 30 giugno 2022. È confermato altresì che le spese sostenute con il risparmio derivante dal differimento delle quote capitali dei mutui Mef non debbano essere inserite nella certificazione. È ribadito infine che non è previsto alcun ristoro per la perdita di gettito derivante dall’attività di controllo, accertamento e recupero dell’evasione. Le novità illustrate saranno recepite in un apposito dm in corso di predisposizione.
*docente Anutel
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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