di Matteo Barbero
Firmato il dpcm che istituisce l’Unità di coordinamento. Castelli: operazione storica
Copertura statale per la cancellazione dei mutui locali
Al via l’operazione di ristrutturazione del debito dei comuni. Venerdì scorso il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il dpcm sulla costituzione dell’Unità di coordinamento per la riduzione dell’onere del debito degli enti locali. Si tratta, come evidenziato dal vice ministro all’economia Laura Castelli, che ne è stata la principale regista, di «una operazione di portata storica, mai realizzata prima». Tutto nasce con la legge di bilancio 2020 (comma 557), che ha aperto la strada ad un’ampia operazione di rinegoziazione del debito locale «assistita» dallo Stato, da tempo richiesta dagli amministratori locali, che costituisce, come rilevato da Anci, una novità importantissima, sia in termini di paradigma operativo sia per l’impatto finanziario potenziale sui bilanci comunali.I contenuti dell’operazione erano poi stati meglio definititi dall’articolo 39 del dl Milleproroghe 2019 (dl 162/2019) che, mutuando in sostanza il modello utilizzato per il consolidamento del debito di Roma Capitale, prevede una emissione di debito statale a copertura della cancellazione dei mutui con oneri sempre in capo agli enti. Il percorso di attuazione, che aveva visto concluse alcune fasi preliminari già nel mese di marzo 2020, ha poi subito uno stop a causa dell’emergenza Covid. L’Anci ha più volte rimarcato che le ragioni dell’intervento strutturale sul debito locale mantengono inalterata la propria validità ed anzi sono ulteriormente amplifi cate proprio dagli effetti dell’attuale crisi socio-economica. Per una quota non trascurabile di comuni infatti si deve prevedere un percorso non immediato di recupero di risorse e di ritorno alla normalità. Le misure di alleggerimento del debito opportunamente adottate nel 2020 (rinegoziazione/sospensione rimborso quota capitale mutui Cdp e Mef, allungamento periodo di ammortamento mutui bancari) hanno certamente prodotto effetti benefici sui bilanci comunali, ma restano in prevalenza limitate al solo esercizio 2020 e, va ricordato, sono comunque state in parte finanziate con risorse proprie, con particolare riguardo all’incremento della quota complessiva di interessi dovuta all’allungamento previsto da Cassa depositi e prestiti a fronte delle sospensioni di pagamento dei relativi mutui. Per i sindaci è quindi necessario dare attuazione al percorso delineato dalla legge di bilancio 2020 e dal dl Milleproroghe, nella prospettiva di ripristino di un assetto finanziario più sostenibile dopo che l’enorme contributo richiesto ai comuni dalle politiche di risanamento dei conti pubblici ha già eroso la capacità di risposta «ordinaria» delle amministrazioni, oggi duramente provata dalla situazione di straordinaria emergenza.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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