Fondone, spauracchio rettifiche

ItaliaOggi
30 Luglio 2021
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di Matteo Barbero

L’altolà arriva dall’Ifel che ha reso note le correzioni del Mef sui dati trasmessi dai comuni
Gli enti locali potrebbero dover attingere all’avanzo libero
Le rettifiche alla certificazione del fondone spaventano gli enti locali, che potrebbero essere costretti ad attingere all’avanzo libero per allineare i propri dati a quelli bollinati dal ministero dell’economia e delle finanze. L’altolà arriva dall’Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci che in una nota ha descritto dettagliatamente le correzioni operate dal dicastero guidato da Daniele Franco sui dati trasmessi dagli enti entro la fine di maggio riguardo al fondo per l’esercizio delle finzioni fondamentali.

I tratti di penna rossa ministeriali hanno inciso sul saldo 2021 del Fondone che è stato ripartito la settimana scorsa. Quattro le principali fattispecie attenzionate: 1) correzione di errori materiali e refusi (tipicamente l’indicazione del segno negativo per le minori spese dichiarate, o altre anomalie simili); b) attribuzione di un valore positivo alla quota di minori spese relativa alla variazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) connessa alla riduzione delle entrate dovuta all’emergenza, assumendo che tale importo debba essere comunque valorizzato nella misura minima tra il 10% delle assegnazioni da fondone 2020 (al netto della quota Tari) e il 10% del Fcde complessivamente stanziato nel bilancio di previsione 2020; c) verifica degli importi dichiarati per minori spese diverse dal Fcde, che – se inferiore – è stato portato ad un valore minimo ritenuto congruo; d) verifica delle minori entrate considerate in certificazione come riconducibili all’effetto di politiche autonome in campo fiscale e tariffario (aumenti di gettiti dovuti a incrementi di aliquote tariffe con effetto sul 2020). Considerata la grande varietà delle indicazioni certificate da un numero significativo di enti, la rettifica è consistita nel considerare l’effetto delle politiche autonome al 30% di quanto dichiarato Di norma, le rettifiche indicate comportano un aumento dei saldi 2020 dichiarati con la certificazione. Da ciò deriva la necessità di vincolare ad utilizzi per emergenza Covid 19 un ammontare di risorse maggiori di quanto prospettato dall’ente, che in questo caso dovrà tenerne con nella gestione 2021 e attingere a quote di avanzi liberi che potrebbero non risultare immediatamente disponibili.

Questa situazione riguarda una minoranza di enti e importi generalmente di incidenza limitata, ma tra i quali figurano enti in difficoltà finanziaria strutturale, sui quali la verifica e l’eventuale annullamento delle rettifiche operate può risultare di rilievo della certificazione finale. Comunque,le rettifiche indicate sono state adottate «ai fini del riparto» in esame, con lo scopo di pervenire ad una assegnazione delle risorse il più equilibrata possibile. La Ragioneria generale dello Stato richiederà chiarimenti sulla cui base sarà possibile confermare le rettifiche o annullarle, con effetti sulla certificazione finale prevista nel 2022.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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