di Matteo Barbero
Prorogare la possibilità di utilizzo del «Fondone Covid» almeno fino alla fine dell’emergenza sanitaria. E’ questa la richiesta che l’Unione dei comuni montani (Uncem), per mano del suo presidente Marco Bussone, ha recapitato al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Almeno per tutto il primo semestre dell’anno, scrive Bussone, gli enti locali registreranno minori entrate, nonché maggiori spese Covid per assicurare il regolare svolgimento dei servizi offerti alla cittadinanza e per l’acquisizione di beni e servizi necessari per l’ordinaria gestione. Una situazione che riguarda i comuni, piccoli e grandi, ma anche Comunità montane e Unioni montane di comuni. In molte situazioni alpine e appenniniche, come nelle isole maggiori, questi due enti sovracomunali hanno coordinato servizi e iniziative per conto dei comuni, i quali hanno, non da ora, delegato specifiche funzioni gestionali, finanziarie, operative, organizzative. Da qui la richiesta di un extra time per spendere le somme erogate negli anni scorsi e che in molti casi sono almeno in parte destinate a confluire negli avanzi di amministrazione.
Al momento, i margini di manovra sono quelli, abbastanza risicati, definiti dalla Faq 40 del Mef, secondo cui le risorse assegnate agli enti a valere sul fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali ovvero come ristori specifici di entrata e di spesa per il biennio 2020 e 2021 dovevano essere utilizzate dagli enti entro il 31.12.2021, salvo che i ministeri competenti non abbiano emanato specifiche disposizioni in tal senso. Al riguardo, si ricorda che le risorse in parola si considerano utilizzate, ai fini della prescritta certificazione, se impegnate entro il 31.12.2021, nel rispetto dei principi contabili vigenti o se a valere sulle stesse è stato costituito, in occasione del riaccertamento ordinario dei residui, il fondo pluriennale vincolato di spesa (corrente e/o in c/capitale). Unica eccezione al termine ultimo di utilizzo (impegno) delle risorse, fissato al 31.12.2021, è rappresentata dalla quota 2022 dei contratti di servizio continuativo, per maggiori spese Covid, sottoscritti nell’esercizio 2021. È, infatti, consentito – e, quindi, certificabile – l’utilizzo del fondone a copertura di tale quota di competenza 2022. Le eventuali, economie, invece, saranno trattate in sede di conguaglio finale, che verrà effettuato a valle della certificazione.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento