di Matteo Barbero
I CRITERI CHE HANNO ORIENTATO IL VIMINALE NEL DISTRIBUIRE LE RISORSE
Fondo salva comuni,riparto in proporzione rispetto al maggiore disavanzo. A chiarire i criteri che hanno orientato la distribuzione dei 660 milioni stanziati dall’art. 52 del dl 73/2021 è la nota metodologica che accompagna il decreto ministeriale con le quote ente per ente approvato il 27 luglio in Conferenza stato-città e autonomie locali. In primo luogo sono stati individuati gli enti locali che hanno peggiorato il proprio disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2019 rispetto all’esercizio 2018 a seguito della ricostituzione del Fondo anticipazioni di liquidità, in attuazione dell’articolo 39-ter, comma 1, del dl 162/2019. A tal fine, dalla Banca dati delle Amministrazioni pubbliche (Bdap) sono stati estratti i dati dell’allegato a) al rendiconto 2018 e 2019, concernente il risultato di amministrazione, inviato dai Comuni, Città metropolitane, province, unioni di comuni e comunità montane alla data del 16 luglio 2021.
Per gli enti che hanno inviato alla Bdap il rendiconto 2019 e non il rendiconto 2018, si è fatto riferimento ai certificati di consuntivo 2018 inviati dagli enti al Ministero dell’Interno (Quadro n. 14). Per una Comunità montana, che ha inviato alla Bdap il rendiconto 2019 e non il rendiconto 2018 e il certificato di consuntivo 2018, si è fatto riferimento ai dati di rendiconto 2018 trasmessi per posta elettronica. In primo luogo sono stati individuati gli enti in disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2019 (lettera E) che hanno peggiorato il proprio risultato di amministrazione rispetto al 31 dicembre 2018 con un Fondo anticipazione di liquidità accantonato nel risultato di amministrazione (Fal) al 31 dicembre 2019 di importo superiore a quello accantonato al 31 dicembre 2018. L’incremento dell’importo del Fondo anticipazioni di liquidità rappresenta l’intervento di ricostituzione del fondo da parte dell’ente. Per ciascuno di tali enti è stato determinato l’ammontare del peggioramento del disavanzo di amministrazione determinato dalla ricostituzione del Fal, considerando il minore valore tra il peggioramento del disavanzo e l’incremento del Fal.
L’importo di tale maggiore disavanzo è stato confrontato con il totale degli accertamenti dei titoli da 1 a 3 (entrate correnti) di ciascun ente, risultante dal rendiconto 2019 inviato alla Bdap, al fine di selezionare gli enti con un maggiore disavanzo da ricostituzione del Fal superiore al 10% delle entrate correnti accertate nel 2019. Le elaborazioni descritte hanno consentito di individuare l’elenco degli enti tra cui ripartire il contributo di 660 milioni: si tratta di 320 comuni, 4 province , 1 unione di comuni e 1 comunità montana, per un totale di 326 amministrazioni. Individuata la platea degli enti destinatari del contributo, il riparto del fondo di 660 milioni è effettuato in proporzione alla dimensione del maggiore disavanzo da ricostituzione del Fal.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
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