di Patrizia Ruffini
Erogazione del saldo del fondo di solidarietà 2019 entro fine ottobre. Con una lettera indirizzata al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e dell’Economia Roberto Gualtieri, il presidente dell’Anci Antonio Decaro rappresenta la preoccupazione dei sindaci sul rispetto dei tempi relativi alla distribuzione delle risorse del fondo di solidarietà comunale (Fsc). La norma Per l’anno 2019, la legge 145/2018 (comma 921) ha previsto il consolidamento del Fondo di solidarietà comunale nell’anno 2018, confermando per ogni Comune gli importi indicati nel Dpcm 7 marzo 2018. Sono altresì mantenute invariate, prevede la legge, le modalità di erogazione degli importi da parte del ministero dell’Interno e di recupero da parte dell’Agenzia delle entrate degli importi dovuti a titolo di alimentazione del Fondo. L’erogazione delle risorse per l’anno 2018 (confermata anche per l’anno in corso) è prevista in due rate, da corrispondere entro i mesi di maggio e ottobre, di cui la prima pari al 66 per cento, comunque nei limiti della disponibilità di cassa del capitolo 1365 relativo al Fondo di solidarietà comunale, iscritto nello stato di previsione del ministero dell’Interno. In base alla previsione per il 2019, afferma Decaro, «i Comuni fanno affidamento sulla corresponsione entro il mese di ottobre della seconda tranche del Fsc». Gli acconti 2019 Il 20 marzo 2019 i Comuni hanno ricevuto una parte delle risorse, successivamente integrata, i primi del mese di ottobre, con ulteriori somme, che non corrispondono però al saldo (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 26 marzo). Nel complesso i municipi hanno ricevuto circa il 77 per cento del totale delle spettanze. Di qui la richiesta urgente perché «la situazione crea allarme tra i Comuni che rischiano problemi di liquidità in questa fase dell’anno priva di significative fonti autonome di entrata». La preoccupazione dei sindaci è rafforzata dagli effetti che l’eventuale ritardo nella erogazione delle risorse produce sulla liquidità e quindi sui tempi di pagamento delle fatture e documenti equivalenti. Il ritardi dei tempi di pagamento è colpito, infatti, insieme al mancato smaltimento del debito commerciale risultante al termine dell’esercizio precedente, con la sanzione dell’obbligo di accantonare fra le spese correnti un fondo garanzia debiti commerciali, calcolato in percentuale sulla spesa per beni e servizi (al netto di quelle con specifico vincolo di destinazione). Per poter ricevere effettivamente le risorse in tesoreria però il comune deve essere in regola con gli obblighi di trasmissione del certificato relativo al rendiconto 2018 e diinvio del questionario relativo ai fabbisogni standard.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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