Fisco locale e autonomie: IFEL lancia l’allarme sulla bozza del decreto attuativo

Dalla Conferenza Unificata del 10 giugno una nuova bozza sul federalismo fiscale. Ma i Comuni restano ai margini delle scelte strategiche.

16 Giugno 2025
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Lo scorso 10 giugno 2025 si è svolta in Conferenza Unificata la riunione tecnica sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale”, di attuazione dell’articolo 14 della legge 9 agosto 2023, n. 111 (cd. Delega fiscale).
Il nuovo schema di decreto attuativo della legge apre qualche spiraglio su riscossione e compliance, ma delude sul piano delle risorse strutturali. ANCI-IFEL lancia l’allarme: “A rischio le funzioni fondamentali”.

Indice

Autonomia fiscale ancora lontana

Lo schema di decreto attuativo, licenziato dal Consiglio dei Ministri in attuazione della legge delega n. 111/2023, introduce alcune novità puntuali sul fronte della fiscalità locale – dalle semplificazioni dell’IMU alla definizione agevolata delle liti tributarie – ma evita accuratamente di affrontare i nodi strutturali più urgenti. Mancano infatti misure incisive in tema di manovrabilità delle entrate, compartecipazioni erariali comunali e potenziamento della capacità impositiva degli enti locali. Un’occasione persa, secondo l’ANCI, che segnala con forza come l’autonomia tributaria sancita dalla Costituzione resti, ancora una volta, sulla carta.

Le criticità della nuova compartecipazione IRPEF

Tra gli aspetti più contestati emerge l’articolo 30 dello schema, che prevede l’introduzione di una nuova compartecipazione regionale all’IRPEF in sostituzione di trasferimenti statali. Il rischio? Secondo ANCI, una devoluzione impropria alle Regioni di risorse oggi destinate a funzioni fondamentali dei Comuni, in particolare scuola, servizi sociali e trasporto pubblico locale. L’associazione dei Comuni denuncia una violazione dell’art. 119 della Costituzione e minaccia un ricorso alla Corte costituzionale qualora la norma non venga modificata in sede parlamentare.

La proposta: compartecipazioni comunali legate allo sviluppo

Sul fronte propositivo, ANCI rilancia un modello di compartecipazione ai tributi erariali legato alle attività economiche: IRES, IRAP, imposta di registro e redditi da lavoro autonomo. L’idea è ancorare la finanza locale allo sviluppo del territorio, premiando gli enti che promuovono crescita e attrattività. Il nodo da sciogliere resta la territorializzazione dei gettiti, ma si suggerisce una distribuzione basata su indicatori misti – economici e solidaristici – per compensare le disparità tra Comuni.

Più strumenti per la riscossione e la compliance

Alcuni spunti di riforma promettono maggiore efficacia operativa: dal rafforzamento dell’albo dei soggetti abilitati alla riscossione, alla semplificazione dell’accertamento esecutivo, fino all’incentivazione del recupero erariale tramite le segnalazioni comunali. Torna anche la possibilità per i Comuni di prevedere definizioni agevolate autonome, sia per le entrate tributarie che patrimoniali. Da segnalare, inoltre, la reintroduzione dell’incentivo al 100% per il triennio 2025-2027 sul gettito recuperato con la collaborazione dei Comuni.

Conclusione: confronto necessario

La bozza di decreto ha il merito di riaprire il confronto, ma senza un reale rafforzamento dell’autonomia finanziaria dei Comuni, rischia di restare un esercizio tecnicistico. ANCI chiede un tavolo di confronto vero, con il Governo, per affrontare con serietà i temi strategici: non solo la revisione delle compartecipazioni, ma anche il superamento della rigidità dei bilanci, il recupero dei crediti e la fiscalizzazione delle funzioni secondo criteri costituzionali. Senza una chiara assunzione di responsabilità da parte dello Stato, i Comuni resteranno strutturalmente sottofinanziati, inadeguati ad affrontare i compiti – sempre più numerosi – che lo stesso legislatore continua ad assegnare loro.

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Manuale per la gestione e il controllo dei tributi locali dopo la riforma fiscale

Stante la necessità di rispettare gli equilibri di bilancio e assicurare all’ente solidità e risorse utili per il mantenimento di un adeguato livello di servizi da erogare alla cittadinanza, la gestione delle entrate locali assume sempre più un ruolo rilevante. La disponibilità di risorse non può infatti prescindere da una efficace attività di controllo e di verifica degli adempimenti in ambito di fiscalità locale diretti a contrastare i fenomeni di evasione ed elusione fiscale. Il presente volume propone agli operatori dell’ufficio tributi un’analisi dei presupposti delle entrate locali, al fine di comprendere le fonti della pretesa tributaria e le basi su cui si ancora l’attività accertativa. Altrettanto rilievo è riservato alla riorganizzazione degli uffici tributi, tenuto conto delle nuove procedure stabilite dall’obbligo del contraddittorio preventivo. Particolare attenzione viene posta anche alla redazione dell’atto di accertamento esecutivo da notificare al termine del confronto, in cui gioca un ruolo essenziale la motivazione “rafforzata”. Il volume esamina altresì numerose casistiche di controllo in ambito IMU, TASI, TARI e dell’Imposta di soggiorno, per le quali sono riportate le modalità di accertamento e gli orientamenti giurisprudenziali che si sono venuti a formare. Viene poi illustrata la modalità di redazione dell’atto di accertamento esecutivo, mettendo in risalto i suoi elementi essenziali, nonché gli errori da non commettere in sede di notifica. Interessante anche la parte dedicata agli istituti deflativi del contenzioso, utile per gestire i rapporti con i contribuenti nell’ottica di conseguire il raggiungimento di accordi stragiudiziali in conformità alla tax compliance, quale rapporto di collaborazione che deve guidare l’ente impositore nella sua attività di verifica. Il manuale è corredato da schemi e modelli utili per l’attività di accertamento, resi disponibili in formato editabile e personalizzabile nei contenuti aggiuntivi online.Stefania ZammarchiEsperta ed autrice di pubblicazioni in materia di tributi locali. Dottore commercialista e Revisore dei conti. Dirigente presso Unione di Comuni.

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