Federalismo fiscale complesso: valutare un ente per la riscossione locale

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti in audizione dinnanzi alla Commissione parlamentare sul federalismo fiscale

Il Sole 24 Ore
10 Luglio 2025
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Dal Sole 24 Ore

Portare a casa l’intera partita del federalismo fiscale è ormai un gioco complesso. La situazione attuale è molto diversa dal passato, e richiede un approccio flessibile. Decisamente molto complesso è il nodo dei Lep, i livelli essenziali delle prestazione per scuola, sanità, trasporti, servizi sociali. Stavolta a sottolinearlo non è un esponente dell’opposizione o un alleato di governo che non ha mai nascosto il suo scetticismo sulla messa a terra del federalismo fiscale. A mettere in chiaro che la strada per la riforma voluta anzitutto dalla Lega è decisamente in salita è Giancarlo Giorgetti, che oltre essere il ministro dell’Economia è da sempre uno dei big del Carroccio.

Giorgetti audito a Palazzo San Macuto dalla Commissione sul federalismo fiscale, pur ribadendo la determinazione del governo ad andare avanti, ammette che la scelta politica è delicatissima. «Dove metto l’asticella dei Lep è dove metto di fatto anche il livello di pressione fiscale, perché se devo garantire livelli molto alti di assistenza, qualcuno dovrà pur pagare», spiega il titolare di Via XX Settembre che aggiunge: «Nel momento in cui andiamo a definire un certo livello di Lep si porrà inevitabilmente di volta in volta il problema della loro copertura. Questo è alla fine uno dei principi fondamentali della responsabilità politica: quando si decide che un determinato servizio è fondamentale per i cittadini, poi ci si deve far fronte». In ogni caso – assicura – il disegno di legge di delega al Governo, è in via di perfezionamento istruttorio e sarà a breve trasmesso alle Camere.

Larga parte del suo intervento il ministro lo dedica alla riscossione locale. Per come è oggi «una trappola», che crea «disparità» ormai inaccettabili tra i cittadini e su cui è servito finora a poco affidarsi all’azione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, che non si è rivelata a livello locale sinonimo automatico di un incremento di gettito. La riscossione è tema cruciale e per una maggiore autonomia e sostenibilità finanziaria è fondamentale aumentare e migliorare la capacità di riscossione degli enti locali, dice Giorgetti. Di qui la proposta di istituire un nuovo ente ad hoc, incaricato esclusivamente della gestione e della riscossione dei tributi di Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane. Il ministro resta nel vago, parla di diverse opzioni, tra le quali c’è appunto anche quella di un organismo con personale specializzato, con una struttura informatica avanzata, integrato con l’Agenzia della riscossione e in stretto collegamento con Sogei e PagoPA, in grado di utilizzare efficacemente i processi e le banche dati esistenti. Un ente insomma che aiuti a recuperare almeno parte di quei 25 miliardi di crediti iscritti a ruolo, secondo i dati dell’ANCI, di cui 6 miliardi ancora esigibili. La proposta è di quelle destinate a far discutere e già scatena la reazione di Matteo Renzi che grida alla nascita di una nuova Equitalia. «Avevano promesso la pace fiscale e poi creano un nuovo carrozzone per piazzare gli amici e tartassare i cittadini», attacca la renziana Raffaella Paita.

Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 10 luglio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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