Errore nel piano finanziario della TARI a danno di una parte dei cittadini. E’ possibile cambiare le tariffe?

Il caso oggetto di dubbio, da parte di un comune, riguarda l’applicazione della tariffa TARI a fonte di alcuni errori riscontrati solo successivamente all’approvazione del bilancio da parte dell’ente locale. In questa occasione, il Comune ha avuto modo di verificare come il gestore dei servizi di smaltimento e conferimento dei rifiuti, aveva comunicato il piano finanziario al Comune con errato computo tra parte fissa e variabile delle spese. Tale errore aveva, pertanto, determinato un aumento ingiustificato delle bollette TARI (in alcuni casi con punte del 158%) a carico di determinati tipi di utenza (in particolare utenza popolare). A fronte di tale evidente errore, il Sindaco chiede ai magistrati contabili, in considerazione dell’equità della distribuzione delle spese tra i vari contribuenti, se sia possibile modificare le citate tariffe pur in presenza del bilancio di previsione ormai adottato dal Comune.

I precedenti orientamenti dei giudici contabili

Sulla questione “se, in materia di tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU), sia possibile deliberare variazioni della relativa tariffa successivamente all’approvazione del bilancio di previsione ed entro il termine dell’assestamento generale di bilancio” si erano già espresse le Sezioni riunite della Corte dei conti, in sede di controllo, con deliberazione n. 2 del 2011. In tale occasione, evidenziava la nomofilachia contabile, come la legge rimette all’ente locale la determinazione della tariffa, ma con l’esercizio di tale potere entro un margine di tempo ben definito, costituito appunto dalla data di approvazione del bilancio di previsione. In tale occasione i magistrati contabili ebbero ad evidenziare che, considerata la vigente disciplina statale in tema di variazioni di tariffe della Tassa per i rifiuti solidi urbani, non sono ammissibili variazioni di tariffe di detto tributo successivamente all’approvazione del bilancio di previsione.

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