Equilibri di bilancio ballerini

ItaliaOggi
27 Novembre 2020
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Se le quote assegnate si rivelano superiori a quelle spettanti si creano illusioni contabili
La certifi cazione del Fondone mette in diffi coltà i comuni
Equilibri di bilancio ballerini con la certificazione del fondone. Le prime simulazioni sul modello predisposto dalla Ragioneria generale dello stato aprono scenari preoccupanti per molte amministrazioni. Spesso, infatti, dai conteggi effettuati, emerge che la quota spettante risulta inferiore alla quota assegnata (e spesso utilizzata), che pure è stata impiegata totalmente (non da tutti gli enti locali) o comunque in parte superiore alla quota riconosciuta. Gli esempi sono numerosi, come ricorda il sito della Delfino&Partners. Basta pensare al caso del comune che ha concesso agevolazioni Covid Imu superiori al 2% dell’accertato Imu 2019, non compensate da casi di segno contrario su altre entrate. Se quest’ultima condizione si verifica anche per le agevolazioni Covid da Tari (superiori all’importo fisso riconosciuto ad ogni comune); per le agevolazioni Covid da imposta di pubblicità (superiori al 20% dell’accertato Icp 2019); per le agevolazioni Tosap/Cosap (superiori al ristoro statale Tosap/ Cosap riconosciuto – e poi detratto nel rigo B) e così via per le altre si verifica un caso singolare: gli equilibri di bilancio ci sono; ma solo sulla carta. A giugno 2021, quando il ministero rettificherà il fondo funzioni fondamentali in tutti i casi di importi certificati inferiori al fondo assegnato, gli equilibri attestati alla fine dell’esercizio in corso potrebbero non esserci più. E nel frattempo i buoi potrebbero essere ormai usciti dalla stalla. Rischia di verificarsi una sorta di illusione contabile, perché le risorse ci sono (accertate e incassate), ma in realtà, se sono state concesse agevolazioni Covid superiori a quanto consentito e certificato, emergerebbe uno squilibrio difficilmente sanabile se nel frattempo non saranno stati creati gli opportuni fondi compensativi. Il caso può verificarsi anche quando l’ente locale ha utilizzato tutto il fondone senza preoccuparsi della certificazione o ha finanziato con il fondo in questione spese non giustificabili come maggiori spese Covid. Altri problemi nascono dalla quota destinata agli equilibri di parte corrente dei «Permessi di costruire», la cui formula sottesa al calcolo, è assolutamente lunare. E’ quindi necessario fare una simulazione prima del 30 novembre e sfruttare a pieno la possibilità, prevista dall’art. 106 del dl 34/2020,di effettuare variazioni fino al 31 dicembre. Nel frattempo, però, sarebbe opportuno aprire una riflessione sull’intero meccanismo, che rischia di far saltare molte amministrazioni proprio nell’anno in cui avrebbero avuto bisogno di un sostegno finanziario. Insomma, sembra di essere tornati ai tempi del Patto di stabilità interno, di cui nessuno francamente aveva nostalgia.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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