Enti locali, rinegoziati 3.100 mutui con Cdp

il sole24ore
25 Giugno 2020
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Rivisti 80mila contratti, l’operazione blocca interessi per 800 milioni
Regioni ed enti locali hanno rinegoziato il 60% dei loro mutui con Cassa depositi e prestiti. Il consuntivo della chance offerta per tamponare la crisi di liquidità degli enti territoriali prodotta dall’emergenza sanitaria è arrivato ieri dalla stessa Cassa. E disegna quella che in effetti è la «più grande operazione di rinegoziazione» mai effettuata. Gli enti hanno sottoposto a revisione 80mila dei 135mila che hanno in essere con Cdp, per un debito residuo di circa 20 miliardi. In questo modo, sul 2020 si evita una spesa per interessi da 800 milioni, risorse che si liberano per la gestione ordinaria. Soprattutto nei Comuni, che sono i principali beneficiari dell’operazione per i numeri che mettono in campo. A bussare con successo alle porte di Via Goito sono state 3.100 amministrazioni locali.

«Circa un ente su due ha rinegoziato le proprie posizioni: un dato che testimonia il successo dell’iniziativa», riassume l’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo. Operazioni analoghe sono in corso con le banche, grazie a un accordo fra gli enti locali e Abi, e con i mutui Bei, per i quali l’intesa sulla sospensione è stata firmata sabato scorso.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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