di Francesco Cerisano
LEGGE DI BILANCIO 2021/ Prorogate le norme del Cura Italia. 30 mln ai comuni marginali
Nel 2021 potranno svincolare quote di avanzo vincolato
Contabilità senza paletti per gli enti locali anche nel 2021. Il disegno di legge di bilancio (che ha avuto ieri un nuovo via libera da parte del consiglio dei ministri) proroga anche per l’anno prossimo le norme di fl essibilità contabile previste dal primo decreto legge emanato dal governo per fronteggiare l’emergenza Covid, ossia il dl Cura Italia (n.18/2020). Anche per il 2021 gli enti potranno svincolare, in sede di approvazione del rendiconto dell’esercizio 2020 da parte delle giunte, quote dell’avanzo di amministrazione vincolato riferite ad interventi conclusi o già fi nanziati negli anni precedenti con risorse proprie (a condizione che non siano gravate da obbligazioni sottostanti già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni) per destinarle a interventi necessari ad attenuare la crisi del sistema economico derivante dagli effetti diretti e indiretti del Covid 19. Prorogata al 2021 anche la possibilità di utilizzare i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal T.u. edilizia (dpr 6 giugno 2001, n. 380) per il finanziamento delle spese correnti connesse all’emergenza Covid. Gli enti potranno utilizzare per ripianare i disavanzi 2020 e 2021 correlati all’emergenza Covid anche le eventuali somme che residuino dopo aver estinto tutti i debiti coperti da strumenti fi nanziari derivati e dopo avere estinto tutti i contratti derivati collegati. Oltre che per la riduzione dell’indebitamento generale dell’ente, tali somme residue potranno essere destinate alla riduzione del disavanzo 2020 o 2021 derivante dalle minori entrate registrate a seguito della pandemia. E anche per l’anno prossimo le giunte delle regioni e delle province autonome potranno apportare variazioni al bilancio di previsione in via d’urgenza opportunamente motivate, salva ratifi ca, a pena di decadenza, da parte dell’organo consiliare entro i successivi novanta giorni e comunque entro il 31 dicembre. Le novità contabili contenute nella Manovra 2021 non fi niscono qui e prevedono il rifinanziamento (con 100 milioni nel 2021 che diventeranno 50 nel 2022) del Fondo istituito dal decreto Agosto a benefi cio dei comuni in diffi coltà fi nanziare imputabili alle condizioni socio-economiche del territorio. La norma risponde alle sollecitazioni della Corte costituzionale (sentenza n. 115 del 2020) per assicurare il risanamento fi nanziario dei comuni in defi cit strutturale e fi ssa il perimetro delle amministrazioni interessate alla distribuzione delle risorse. Si tratta degli enti che: – hanno deliberato la procedura di riequilibrio fi nanziario di cui all’art.243-bis del Tuel; – alla data di entrata in vigore della legge di bilancio (1° gennaio 2021) risultano avere il piano di riequilibrio approvato e in corso di attuazione, anche se in attesa di rimodulazione a seguito di pronunce della Corte dei conti e della Corte costituzionale; – alla medesima data risultano avere il piano di riequilibrio in attesa di delibera (di approvazione o di diniego) da parte della sezione regionale della Corte dei conti. Le risorse saranno ripartite con decreto del ministro dell’interno, di concerto con il Mef, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra 2021. Dalla ripartizione saranno esclusi gli enti che hanno già benefi ciato delle risorse del decreto Agosto. Per i comuni sono in arrivo anche 150 milioni fi nalizzati a consentire che il trasporto scolastico possa svolgersi in conformità alle misure di contenimento anti Covid. Le risorse saranno distribuite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell’istruzione e il Mef, previa intesa, in sede di Conferenza unifi cata da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra. Oltre al rifinanziamento del Fondone (si veda altro pezzo in pagina), la legge di bilancio 2021 porta in dote ai comuni delle regioni a statuto ordinario 215,9 milioni (si veda ItaliaOggi del 14 novembre 2020) destinati specifi camente allo sviluppo dei servizi sociali, mentre per il potenziamento degli asili nido le nuove risorse arriveranno a partire dal 2022 con una dotazione che da 100 milioni crescerà pian piano fino a toccare quota 300 milioni dal 2026. Per i comuni cosiddetti «marginali», ossia quelli scarsamente attrattivi in termini di servizi offerti alle persone e alle attività economiche e che soffrono in particolar modo il fenomeno dello spopolamento, è in arrivo un Fondo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Infine vengono stanziati 5 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022 per incentivare l’adozione dei sistemi di misurazione puntuale dei rifi uti conferiti dalle utenze domestiche al servizio pubblico nei comuni aventi la propria superfi cie in tutto o in parte compresa all’interno di una zona economica ambientale. Tra le altre novità della bozza di Manovra anche la riforma dei contributi alle province e città metropolitane per la cui distribuzione peseranno sempre più fabbisogni standard e capacità fi scali. Dal 2022 infatti i contributi e i fondi di parte corrente attribuiti alle province e alle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario confluiranno in due specifi ci fondi da ripartire, sulla base dell’istruttoria condotta dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, tenendo progressivamente conto della differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fi scali. L’importo complessivo delle risorse resterà invariato.
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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