Con un emendamento inserito nella proposta di legge di bilancio 2021 si prevede un meccanismo di approvazione della TARI non dissimile da quanto previsto per l’anno 2020, in considerazione del perdurare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Inoltre, nel medesimo emendamento, è previsto anche un possibile disallineamento tra approvazione del bilancio di previsione rispetto all’approvazione delle tariffe sui rifiuti. Si ricorda, infatti, come le attuali e vigenti disposizioni normative inserite nella legge finanziaria del 2014 prevedessero che “Il consiglio comunale deve approvare, entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal consiglio comunale o da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia”.
I termini di approvazione della TARI 2021
Si prevede che, a partire dall’anno 2021, l’approvazione del piano finanziario sui rifiuti, nonché le tariffe e i regolamenti della TARI e della tariffa corrispettiva, possa venire approvata da parte degli enti locali entro il termine del 30 aprile di ciascun anno, facendo riferimento all’esercizio in corso dal 1°gennaio precedente. Se il bilancio di previsione viene approvato prima del PEF sui rifiuti e delle tariffe, si prevede in questo caso che gli enti locali apportano le variazioni di bilancio al primo Consiglio comunale utile.
Tariffa provvisoria
Sempre a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, è data facoltà agli enti locali anche per l’anno 2021 do poter approvare i piani economico-finanziari del servizio rifiuti e le tariffe e i regolamenti della TARI e della tariffa corrispettiva adottati per l’anno 2020, anche per l’anno 2021, provvedendo entro il 31 dicembre 2021 alla determinazione ed approvazione del piano economico finanziario del servizio rifiuti (PEF) per il 2021. In presenza di un conguaglio negativo, tra i costi dell’anno 2021 rispetto a quelli dell’anno 2020, può essere ripartito in tre anni a partire dal 2022.
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