E’ stato pubblicato dall’Osservatorio sui Conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, curato da Carlo Cottarelli, direttore; nell’analisi sono stati sistematizzati e messi a confronto due parametri, l’indicatore di spesa e quello di offerta di servizi. “L’indicatore di efficienza che abbiamo ricavato deriva dalla sottrazione di quello di spesa da quello di offerta, dalla differenza fra i due insomma. Se è positivo, indica naturalmente una migliore efficienza”, spiegano i curatori. A pesare maggiormente sul livello generale della spesa per servizi dei comuni (25,9% del budget) è lo smaltimento dei rifiuti, seguito dal funzionamento degli uffici amministrativi (20,75%), dall’istruzione pubblica (che vale il 17,90% in media delle finanze comunali), dalle attività sociali (14,26%), quelle inerenti viabilità e territorio (14,05%) e quelle di polizia locale (7,16%).
Sul fronte dell’offerta di servizi, sono stati distribuite capillari schede da compilare in ognuno dei 6.664 Comuni italiani attivi al 2016.
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