di Matteo Barbero
Il termine per la presentazione, già prorogato al 30/9, potrebbe slittare al 30 novembre
Negli enti in ritardo coincide con la nota di aggiornamento
Il Covid sconvolge anche la programmazione degli enti locali. L’emergenza in corso infatti ha imposto, oltre che l’allungamento dei tempi di presentazione del Dup, significative modifiche ai suoi contenuti. Come noto, il documento unico di programmazione rappresenta la chiave di volta del nuovo assetto armonizzato, cui si devono adeguare gli strumenti più propriamente operativi (bilancio e rendiconto) e gestionali (Peg). Esso, inoltre, deve incorporare anche i documenti di programmazione settoriale ed, in particolare, il programma triennale delle opere pubbliche, quello biennale per le forniture, oltre al programma triennale del fabbisogno di personale. Di norma, il Dup deve essere presentato dalla giunta al consiglio entro il 31 luglio di ogni anno. Si tratta di un termine pacificamente ordinatorio, come confermato anche dalla Conferenza Stato-Città e autonomie locali nella seduta del 18 febbraio 2016. In ogni caso, proprio in considerazione dell’emergenza in corso, il decreto Rilancio (dl 34/2020) ha deciso di rinviare la scadenza al 30 settembre. Non solo, ma fra gli emendamenti al decreto Agosto (dl 104/2020) è spuntata anche un’ulteriore proroga al 30 novembre (si veda ItaliaOggi del 19/9/2020). Tale previsioni prevalgono, ovviamente, su quelle eventualmente più restrittive dei regolamenti dei singoli enti, che in molti casi trasformano la dead-line annuale del 31 luglio in perentoria. Ma aprono un problema di coordinamento complessivo della prossima sessione di bilancio, sovrapponendosi con la tempistica ordinaria che, di norma, prevede che entro il 15 novembre le amministrazioni predispongano lo schema di bilancio accompagnato dalla eventuale nota di aggiornamento del Dup. Pare evidente, quindi, che per gli enti che non l’hanno ancora presentato il Dup finisca per coincidere con la nota di aggiornamento (che, ricordiamo, deve avere lo stesso format del documento «madre»), mentre per chi avesse già messo in cantiere o addirittura approvato il Dup si prospetta un autunno con un’agenda più distesa del solito. Ricordiamo, del resto, che il decreto Rilancio ha già disposto il rinvio al 31 gennaio 2021 del termine per l’approvazione del bilancio 2021-2023 e c’è da scommettere che non sarà l’ultima proroga. Per le amministrazioni appena elette, in ogni caso, il Dup e le linee programmatiche di mandato sono presentate al Consiglio contestualmente, in ogni caso non successivamente, al bilancio di previsione riguardante gli esercizi cui il Dup si riferisce. Ovviamente, il via libera consiliare al Dup può anche arrivare dopo la scadenza prevista per la presentazione. Tali considerazioni paiono avvalorate da quanto il principio contabile applicato prevede nel caso in cui sopravvengano modifiche del quadro normativo di riferimento ovvero laddove l’esercizio provvisorio si protragga fino al momento del riaccertamento (ordinario) dei residui. In tal caso, spetta alla giunta modificare, oltre allo schema di bilancio, anche il Dup, per cui pare assolutamente fisiologico che vi sia un’approvazione contestuale dei due documenti (dando sempre priorità nell’ordine del giorno al Dup, da quale, come visto, il bilancio discende).
Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.
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