DL crescita, le misure per il rilancio. Le misure di interesse degli enti locali

Con comunicato il Ministero dell’Economia e delle Finanze rende note le misure contenute del decreto crescita. Qui di seguito quelle di maggior interesse per gli enti locali.

29 Aprile 2019
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Con comunicato del 24 aprile 2019 il Ministero dell’Economia e delle Finanze rende note le misure contenute del decreto crescita. Qui di seguito quelle di maggior interesse per gli enti locali.

MAGGIORAZIONE DEDUCIBILITÀ IMU

La misura riduce la pressione fiscale sulle imprese aumentando la deducibilità dell’IMU dalle imposte sui redditi. Per l’anno successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018, l’imposta municipale propria relativa agli immobili strumentali (negozi, capannoni e laboratori) è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni nella misura del 50%, rispetto all’attuale 40%, nell’anno di imposta 2019 e nella misura del 60% nel 2020 e 2021, e del 70% nel 2022. Vengono stanziati 145 milioni nel 2020, 228 nel 2021 e 166 nel 2022.

DISMISSIONI IMMOBILIARI

Arrivano norme per incentivare il piano di dismissione immobiliare e incentivarne e valorizzare il riutilizzo degli immobili stessi, aumentando anche la liquidità nei bilanci degli enti territoriali stessi. Nel dettaglio viene esteso il piano di dismissioni agli immobili ad uso diverso da quello abitativo di proprietà degli enti territoriali e di altre pubbliche amministrazioni. Secondo i dati contenuti nell’ultimo Rapporto sui beni immobili delle Amministrazioni Pubbliche, oltre l’80 per cento di tali beni risulta di proprietà degli enti locali.

ESTENSIONE DELLA DEFINIZIONE AGEVOLATA

Con l’obiettivo di definire, come nel caso della rottamazione ter, i provvedimenti di ingiunzione fiscale delle Regioni, delle Province, delle città metropolitane e dei Comuni, viene introdotta la possibilità per questi enti di definizione agevolata delle entrate non riscosse, stabilendo l’esclusione delle sanzioni. Gli stessi enti dovranno poi disciplinare le modalità attuative della definizione, in particolare per ciò che riguarda il numero delle rate.

SEMPLIFICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI PATTI TERRITORIALI E DEI CONTRATTI D’AREA

Introduzione di modalità semplificate, sulla base di autodichiarazioni prodotte dalle imprese interessate, per la chiusura degli interventi agevolati nell’ambito dei Patti territoriali e dei Contratti d’area e conseguente liberazione di risorse finanziarie da destinare ad interventi territoriali mirati. Utilizzo delle risorse residue già trasferite ai comuni (territorialmente circoscritti alle città di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia) per il finanziamento, anche infrastrutturale, di programmi proposti e gestiti dai comuni stessi, aventi medesime finalità. Eventuali economie derivanti dalla mancata presentazione di programmi entro 6 mesi dall’entrata in vigore della norma sono attribuite al Fondo di garanzia per le PMI per essere destinate ad interventi di micro-credito in favore delle imprese di più piccola dimensione.

CONTRIBUTI AI COMUNI PER INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E SVILUPPO TERRITORIALE SOSTENIBILE

Vengono destinate risorse a favore di tutte le amministrazioni comunali del territorio nazionale per finanziare la realizzazione di progetti di miglioramento dell’efficienza energetica sul patrimonio edilizio pubblico e di progetti di sviluppo territoriale sostenibile. Nel primo caso gli interventi coinvolgeranno l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, il risparmio energetico negli edifici di proprietà pubblica o destinati all’uso pubblico, e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel secondo caso interesseranno interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché progetti in materia di mobilità sostenibile. Vengono stanziati 500 milioni di euro per l’anno 2019.

OBBLIGHI INFORMATIVI EROGAZIONI PUBBLICHE

Al fine di aumentare il livello di trasparenza degli enti del terzo settore, viene introdotto l’obbligo per gli imprenditori soggetti a registrazione di pubblicare nelle note integrative del bilancio gli importi e le informazioni relativi a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, erogati dalle PP.AA. I soggetti non tenuti alla redazione della nota integrativa assolvono all’obbligo sui propri siti Internet.

DEBITI ENTI LOCALI

Entro il prossimo triennio, e prima della propria cessazione, la gestione commissariale dovrà verificare la situazione del debito pregresso del Comune di Roma. Non ci sarà l’accollo da parte dello Stato del prestito obbligazionario (City of Rome) di 1,4 miliardi di euro, contratto nel 2003. Ma lo Stato continuerà a erogare i 300 milioni all’anno previsti per l’estinzione del debito di Roma.

ASSUNZIONE DI PERSONALE IN ENTI LOCALI

Si agevolano le assunzioni a tempo indeterminato negli enti locali, nel limite di una spesa complessiva, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione e non superiore al valore soglia. I valori soglia prossimi al valore medio per fascia demografica e le relative percentuali annuali di incremento del personale sono definiti con Decreto del Ministro della pubblica amministrazione insieme con il Ministro dell’economia e delle finanze entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Dal 2019, a livello regionale, viene inoltre aggiornato il paramento di riferimento per la spesa per il personale degli enti del Servizio sanitario nazionale. Ogni anno la spesa, partendo dal livello del 2018, potrà essere aumentata del 5% rispetto all’incremento del Fondo sanitario regionale. Dal 2021, l’incremento è subordinato all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio Sanitario nazionale.

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