Crediti fiscali, il Mef apre agli acquisti delle partecipate

il Sole24ore
23 Agosto 2023
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di GIUSEPPE LATOUR (Il Sole 24 Ore – Giuseppe Latour) – In collaborazione con Mimesi s.r.l
L’Economia apre agli acquisti delle partecipate Casa Una nota delle Finanze promuove il modello della Regione Basilicata Il divieto del Dl 11/2023 non riguarda le società fuori dagli elenchi della Pa Le società partecipate fuori dagli elenchi della pubblica amministrazione non ricadono nel divieto di acquistare crediti fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie, fissato a metà febbraio dal decreto legge n. 11/2023. Quindi, il modello lanciato dalla Basilicata, con la legge n. 20/2023 (primo firmatario: Tommaso Coviello, capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia), potrà essere applicato anche in altre Regioni. La vicenda degli acquisti di crediti fiscali, da parte delle Regioni e di altre amministrazioni, cambia di segno. E lo fa con una nota, indirizzata al dipartimento Affari regionali di Palazzo Chigi, e firmata da Umberto Maiello, capo dell’Ufficio legislativo delle Finanze. Il primo capitolo della storia risale a qualche mese fa. A inizio 2023 diverse amministrazioni si erano mosse per contribuire allo sblocco della gigantesca massa di crediti fermi dopo i lavori di ristrutturazione e le successive cessioni. Aveva iniziato la provincia di Treviso, con un’operazione piccola ma molto significativa, prelevando crediti da due banche locali. Da lì era iniziata una valanga. La Regione Sardegna aveva approvato una norma nella sua legge finanziaria (all’articolo 10) nella quale fissava due obiettivi: il primo era l’attivazione di un programma di acquisti di crediti da portare direttamente in compensazione. Su questa stessa linea si era mossa la Regione Basilicata, ma non solo. Il tema era finito sulle scrivanie della Regione Piemonte, del governatore della Liguria, Giovanni Toti, oltre che della Provincia e del Comune di Pesaro. Senza contare i molti che avevano iniziato a studiare il dossier, senza esprimersi pubblicamente. A fermare tutto, per ragioni di coordinamento della finanza pubblica, era arrivato il decreto n. 11/2023 di metà febbraio, che aveva vietato l’acquisto di crediti a tutti i soggetti ricompresi nel perimetro della Pa (articolo 1, comma 2 della legge n. 196/2009). Il lavoro di alcune amministrazioni, però, non si è fermato. Così circa un mese fa la Regione Basilicata ha pubblicato una legge che, di fatto, riprende i tentativi di inizio anno, allineandosi stavolta alle indicazioni del decreto n. 11/2023. La norma fissa un principio: la Regione e «gli enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati, non inclusi» nell’elenco delle amministrazioni pubbliche «assumono un ruolo attivo nella circolazione dei crediti fiscali», derivanti da ristrutturazioni. La Regione, quindi, «promuove l’acquisto dei crediti, attraverso i suoi enti pubblici economici regionali e/o società partecipate». In concreto, soggetti come l’Acquedotto lucano, il Consorzio di bonifica e la Società energetica lucana potrebbero iniziare a comprare. Questo modello è stato vagliato dalle Finanze in un parere, che spiega: «Nel presupposto che la norma regionale sia coerente rispetto alla legislazione di riferimento e, in particolare, alla previsione recentemente introdotta in ordine al divieto di acquisto dei crediti da parte di taluni soggetti, non si hanno osservazioni – nei limiti di stretta competenza – da formulare sul piano della legittimità costituzionale». Insomma, la legge viene promossa e i suoi principi potrebbero confluire in altre norme regionali. Si suggerisce soltanto l’indicazione di criteri per valutare la capacità delle partecipate di assorbire i crediti.
* Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 21 luglio 2023.

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